Dirigenti enti locali, Fp Umbria: -25% di retribuzione in sei anni

Si è riunito il coordinamento regionale della dirigenza degli enti locali, alla presenza del coordinatore nazionale della Fp Cgil dirigenza, Silvano Franzoni, di Vincenzo Sgalla, segretario della Camera del lavoro di Perugia, di Vanda Scarpelli, segretaria generale della Fp Umbria, e di Ivano Fumanti, segretario della Fp di Perugia. “Con questa nota – spiegano i dirigenti della Funzione pubblca –, il coordinamento intende segnare una propria  posizione nel dibattito aperto, in maniera talvolta demagogica, sui giornali locali intorno alla questione retribuzione”.   

Il coordinamento, a cui sono intervenuti molti dirigenti di tutti gli enti locali della Regione, ha evidenziato la peculiarità della scelta confederale della Cgil nella rappresentanza nel settore pubblico della dirigenza, una  scelta non facile, che contiene elementi di conflittualità tra categorie di lavoratori, ma che è insita nella scelta stessa di confederalità. Si è evidenziata la volontà della dirigenza di rendersi disponibile, in questo momento di grave crisi che interessa il nostro Paese e anche la nostra Regione, a sacrifici, partendo però dal rispetto dei diritti contrattuali, sia normativi che economici. Peraltro, va sottolineato il fatto che il numero dei dirigenti, con un’impostazione generale condivisa dalla Cgil, è costantemente e significativamente diminuito nel corso degli anni”, aggiungono i dirigenti sindacali.

Si ricorda che lo stop contrattuale ha determinato il blocco della retribuzione, definendo una diminuzione del salario pari al 25% nell’arco di sei anni. Le retribuzioni della dirigenza degli enti locali (spesso rappresentate all’esterno senza distinzioni tra ‘netto’ e ‘lordo’) sono le più basse tra le quelle delle categorie pubbliche e, naturalmente, decisamente inferiori a quelle del privato, anche in presenza di forti livelli di responsabilità e di contenuti professionali”. Il coordinamento ha evidenziato la necessità di agire con una vera contrattazione anche nel settore della dirigenza, che rivendica un ruolo attivo nei processi di riorganizzazione dei servizi pubblici e della pubblica amministrazione, che spesso rimangono indefiniti per i tanti blocchi di potere interni. Riconoscere e valorizzare le professionalità esistenti all’interno degli enti significa garantire una partecipazione attiva dei dirigenti ai processi riorganizzativi, e garantire il pieno riconoscimento del ruolo”, concludono i sindacalisti della Fp Umbria.

(FONTE: www.rassegna.it)

 

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