Approvata la Nota di aggiornamento del Documento di Economia e Finanza (NADEF) 2023

Il Consiglio dei ministri ha approvato la Nota di aggiornamento al Documento di Economia e Finanza (NADEF) del 2023, che per l’anno prossimo stima una crescita dell’economia italiana minore rispetto a quella prospettata lo scorso aprile nel DEF: la NADEF 2023 esplicita una crescita del PIL dell’1,2 per cento, mentre il DEF era più ottimista e parlava dell’1,5 per cento.

La NADEF delinea lo scenario a legislazione vigente senza definire gli obiettivi programmatici di finanza pubblica per il triennio 2024-2026 mentre il DEF è il documento che contiene le intenzioni di spesa e le previsioni di crescita e di indebitamento del Governo, oltre a una descrizione sommaria delle principali misure che il governo stesso intende introdurre.

Come si può leggere nel comunicato emesso ieri sera dal Governo, “la NADEF predisposta dal Governo tiene in considerazione la complessa situazione economica internazionale, l’impatto della politica monetaria restrittiva, con l’aumento dei tassi d’interesse, e le conseguenze della guerra in Ucraina. Il quadro di finanza pubblica riflette un’impostazione prudente, con una revisione delle stime di crescita per il 2023-2024 a causa del rallentamento dell’economia in corso. Tale rallentamento e l’andamento dell’inflazione richiedono tuttavia una politica di sostegno ai redditi reali delle famiglie, in particolare quelle con redditi più bassi. Anche grazie alla conferma del taglio del cuneo fiscale sul lavoro, la pressione fiscale per il 2024 è prevista in riduzione. Resta in ogni caso confermato l’obiettivo di ridurre la pressione fiscale in maniera più decisa nel corso della legislatura”.

Gli interventi previsti dal disegno di Legge di Bilancio 2024 che il Governo intende presentare riflettono tale impostazione:

  • conferma del taglio al cuneo fiscale sul lavoro anche nel 2024;
  • prima fase della riforma fiscale;
  • sostegno alle famiglie e alla genitorialità;
  • prosecuzione dei rinnovi contrattuali del pubblico impiego, anche con particolare riferimento alla sanità;
  • conferma degli investimenti pubblici, con priorità a quelli del PNRR;
  • rifinanziamento delle politiche invariate.

>> IL COMUNICATO INTEGRALE CON LA SINTESI DEL CDM n. 52

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