La Conferenza Stato-Città ha dato il via libera al differimento del termine per l’approvazione dei bilanci di previsione 2026-2028, fissando la nuova scadenza al 28 febbraio 2026. Una scelta accolta con favore dai Comuni e dalle Province, che da tempo sollecitavano una proroga per poter operare in un quadro normativo più chiaro e definito. La richiesta, avanzata congiuntamente dall’ANCI e dall’UPI, nasce dall’esigenza di evitare forzature tecniche e politiche in una fase ancora caratterizzata da forte incertezza.
Il nodo della Legge di Bilancio
Alla base dello slittamento c’è infatti la mancata approvazione della prossima Legge di Bilancio, i cui contenuti non sono ancora definitivi. Un’incognita che pesa in modo diretto sulla costruzione dei documenti contabili degli enti locali, chiamati a programmare entrate e spese senza conoscere con precisione le ricadute della manovra statale. Per i Comuni, approvare il bilancio entro la scadenza ordinaria del 31 dicembre 2025 avrebbe significato muoversi al buio, con il rischio di dover intervenire successivamente con continue variazioni.
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Più tempo per valutare fondi e adempimenti
Il differimento al 28 febbraio 2026 consentirà anche una valutazione più ordinata della complessità tecnica legata alla determinazione e al riparto di due strumenti fondamentali per la finanza locale: il fondo di solidarietà comunale e il fondo sperimentale di riequilibrio. Si tratta di passaggi delicati, che incidono in modo significativo sugli equilibri di bilancio dei Comuni e che richiedono tempi congrui per essere analizzati e recepiti correttamente.
>> CONSULTA IL COMUNICATO INTEGRALE DELL’ANCI DEL 18 DICEMBRE 2025;
>> CONSULTA UN ESTRATTO DEI LAVORI DELLA CONFERENZA STATO-CITTÀ.
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