La direttiva prevede che tutte le amministrazioni pubbliche statali avviino forme di sperimentazione del telelavoro per favorire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro nel pubblico impiego, così da garantire più flessibilità nei rapporti di lavoro ed efficienza delle prestazioni erogate.
“Quindi le PA hanno il compito di introdurre sempre più strumenti e tecnologie digitali che permettano la valutazione della produttività con la nuova organizzazione degli uffici” specifica Romano Benini, esperto della Fondazione Studi dei Consulenti del Lavoro, ricordando che si avvia così la fase di sperimentazione della direttiva.
Al termine di un periodo di sperimentazione, almeno il 10% del personale dovrà poter utilizzare, su richiesta, il lavoro agile. Si spera così che entro un triennio tutte le Pubbliche amministrazioni possano organizzarsi per sostenere questi interventi.
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