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Stamattina è stata pubblicata ufficialmente la Legge di Bilancio in Gazzetta Ufficiale dopo che ieri pomeriggio, 30 dicembre 2025, è stato approvato ufficialmente il testo della Legge di Bilancio 2026 approdato all’ultimo passaggio del lungo iter: la Camera. I 216 favorevoli hanno dato fiducia al testo vagliato dal Senato che propone misure per un totale di 22,2 miliardi di euro. I 126 contrari e 3 astenuti hanno mosso parecchie critiche alla prossima Manovra Finanziaria, sono succedute varie proteste in aula, ma la Legge è stata approvata dalla Camera dei deputati senza modifiche rispetto al testo già licenziato dal Senato. Le misure saranno in vigore a partire dal primo gennaio 2026.
>> CONSULTA IL TESTO APPROVATO DELLA NUOVA LEGGE DI BILANCIO.
Una Manovra di mantenimento
Una delle principali critiche mosse dall’opposizione è stata quella dell’inefficacia della Manovra per una crescita economica. Eppure neanche il Governo si difende da questa critica, lo stesso Giorgetti, ha ammesso che lo stanziamento di questa Manovra non inciderà in maniera consistente sulla crescita del PIL annuo per il 2026. Una manovra di precauzioni e stallo che però consentirà di avere più risorse a disposizione per la prossima Finanziaria del 2027, un momento decisivo perchè in piena campagna elettorale.
Nonostante la valanga di emendamenti, di cui solo 400 circa accettati e vagliati all’aula del Senato, e nonostante la Finanziaria sia stata in parte riscritta nel suo passaggio al Senato, le modifiche fatte non sono sostanziali e le risorse rimangono giudicate insufficienti. Il Governo, il 15 dicembre scorso, aveva tentato di aggiustare il tiro e risolvere le critiche sull’inadeguatezza finanziaria con misure aggiuntive per circa 3,5 miliardi di euro principalmente destinate alle imprese.
Dichiarazioni e critiche mosse alla Manovra
La premier Meloni è soddisfatta del lavoro, poche risorse ma distribuite al meglio, comunica sui social. Il ministro Giorgetti elogia gli sforzi fatti per aumentare i salari (nonostante caro vita e inflazioni ne eludano il vero potere d’acquisto) e chiudere i Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro mentre il PD si scaglia contro la mancanza di misure efficaci per quanto riguarda il sistema pubblico scolastico e sanitario volutamente ignorati per prediligere il privato. Il segretario di +Europa denuncia invece una deriva pericolosamente oligarchica che mette a rischio il sistema democratico.
Cosa contiene il testo del futuro Bilancio?
Fisco e Redditi: IRPEF e sconti fiscali
– Rimbalzo aliquota IRPEF: confermato il taglio dal 35% al 33% per lo scaglione tra 28mila e 50mila euro. Il risparmio massimo è di 440 euro annui (circa 36,67 euro al mese);
– Clausola per redditi alti: per i contribuenti sopra i 200mila euro scatta la “sterilizzazione”: il beneficio IRPEF viene azzerato tramite una riduzione di pari importo (440 euro) del plafond delle detrazioni fiscali spettanti.
– Premi di risultato e accessori:
a) Tassazione piatta al 5% per gli aumenti contrattuali (fino a redditi di 32mila euro).
b) Aliquota al 15% sul salario accessorio per i dipendenti pubblici (limite 800 euro di premio per redditi fino a 50mila euro).
Riscossione: la “Rottamazione Quinquies”
– Perimetro ridotto: non è la sanatoria generalizzata ipotizzata inizialmente. Riguarda esclusivamente avvisi bonari, debiti contributivi e multe stradali affidate all’Agente della Riscossione entro il 31 dicembre 2023;
– Costi e interessi: il tasso di interesse sulla rateizzazione scende dal 4% al 3%;
– Autonomia locale: Comuni ed Enti territoriali ottengono la facoltà di introdurre sanatorie autonome per tributi locali (IMU, TARI) e multe non riscosse.
Imprese e finanza: il limite settoriale
– Settore bancario/assicurativo: contributo basato su anticipi di liquidità e aumento dell’IRAP (2 punti percentuali, con franchigia di 90mila euro per i piccoli istituti nel 2027-28);
– Raddoppio Tobin Tax: per compensare il dietrofront sulla tassazione dei dividendi (PEX), viene raddoppiata l’imposta sulle transazioni finanziarie;
– Rivalutazioni: l’imposta sostitutiva sulle rivalutazioni di terreni e partecipazioni sale dal 18% al 21%;
– Compensazioni: scende da 100mila a 50mila euro la soglia di debito oltre la quale scatta il blocco delle compensazioni tra crediti fiscali e debiti contributivi.
Nuove misure e infrastrutture
– Contributo E-commerce: introdotto un onere di 2 euro per ogni pacco proveniente da Paesi extra-UE con valore inferiore a 150 euro (es. Temu, Shein), a copertura delle spese doganali;
– Previdenza e TFR: introduzione del meccanismo del silenzio-assenso per il conferimento del TFR ai fondi pensione;
– Investimenti: rifinanziati transizione 4.0, ZES, Piano Casa e fondi per il caro-materiali in edilizia.
Le principali novità per il personale
Innanzitutto, tema di rilevante interesse per tutta la platea pubblica, le modifiche all’età pensionabile. Se prima l’innalzamento era fissato a 3 mesi, con la Manovra questo sarà ridotto a un mese nel 2026 e due nel 2027.
L’aliquota IRPEF, misura invariata dall’inizio dell’iter, viene abbassata dal 35 al 33% per lo scaglione dei redditi dai 28mila ai 50mila rimanendo invariata nei redditi inferiori ai 28mila e superiori ai 50mila.
Per quanto riguarda gli stipendi, la Manovra introduce misure volte alla detassazione per favorire l’aumento salari: la Flat Tax al 5% per gli aumenti derivanti da rinnovi contrattuali dei redditi fino alla soglia dei 33mila euro; la riduzione dal 5% all’1% della tassazione sui premi di produttività e l’aumento da 3mila a 5mila euro del tetto. Ulteriore misura: la tassazione agevolata al 15% per il lavoro notturno e i festivi.
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