Social media manager: la svolta nella PA

Con la conversione in legge del decreto PA, la Pubblica Amministrazione riconosce ufficialmente il ruolo del social media manager

19 Maggio 2025
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Con la conversione in legge del decreto PA (legge 69/2025), la Pubblica Amministrazione compie un passo avanti nella modernizzazione dei propri organici, riconoscendo ufficialmente il ruolo del social media manager. Il riferimento normativo è l’articolo 4-bis, comma 9-nonies del decreto legge 25/2025: una disposizione che non solo legittima la presenza di questi professionisti negli enti pubblici, ma ne favorisce anche l’inserimento attraverso l’individuazione tra il personale già in servizio o mediante nuove assunzioni autorizzate.
Il riconoscimento giunge in un momento cruciale per la PA, chiamata a governare la transizione digitale, a integrare tecnologie innovative (intelligenza artificiale in primis) e a migliorare la qualità dei servizi rivolti a cittadini e imprese. Il social media manager non è più una figura “improvvisata” né relegata a incarichi ibridi: si delinea oggi come professione chiave per il dialogo istituzionale.

Stabilizzazione, reputazione, tutele: nuove opportunità

Il decreto apre scenari concreti per la stabilizzazione di tanti freelance e collaboratori precari, nonché per il corretto inquadramento di chi già opera nella comunicazione digitale pubblica. Sono almeno 15mila i freelance con questa qualifica presenti su LinkedIn, secondo stime dell’Associazione nazionale social media manager (Ansmm), guidata da Riccardo Pirrone.
Non si tratta solo di “fare un post”: la missione è costruire fiducia, presidiare l’interazione digitale, promuovere la trasparenza. Lo racconta Sabrina Lugarà, consulente per la Regione Basilicata: “Il nostro ruolo sarà fondamentale per sfruttare le tecnologie, l’analisi dei dati, e migliorare i servizi“. Per Pirrone, il prossimo traguardo sarà la definizione di un codice Ateco ad hoc per garantire riconoscimenti fiscali e professionali.

Responsabilità crescenti, anche legali


Con il riconoscimento arrivano anche le responsabilità. I social media manager della PA gestiscono contenuti, dialogano con i cittadini, affrontano crisi comunicative. Un errore può avere conseguenze legali: per questo Ansmm ha stretto un accordo con Lokky per una polizza RC professionale dedicata.
«Anche nella PA – spiega Sauro Mostarda, CEO di Lokky – si può incorrere in colpa grave, con l’ente che si rivalga sul dipendente». La sfida è duplice: essere innovatori e garanti della correttezza comunicativa. Con il decreto PA, i social media manager entrano dalla porta principale. Ora la PA ha l’occasione di valorizzarli davvero.

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