NETTO l’altolà della Cgil che con Susanna Camusso avverte: «Tagliare le retribuzioni pubbliche non è fare spending review». Ma dopo il via libera del consiglio dei ministri al decreto sviluppo, per il Governo si apre la fase di rivoluzione del sistema della pubblica amministrazione. UNO dei primi capitoli da affrontare è quello delle Province, 107 amministrazioni sulle quali si può intervenire (al netto delle tre a statuto speciale): l’obiettivo minimo sarebbe tagliarne il 20%, quelle sotto i 300mila abitanti. Una riduzione che coinvolgerebbe automaticamente anche le prefetture, gli istituti scolastici e forse anche le questure. Nel piano, poi, ci sarebbe la creazione di consorzi di Comuni nonché l’accorpamento di numerosi enti. Stando a calcoli dell’Unione delle province italiane il risparmio totale supererebbe i 3 miliardi.
«Scure sugli statali» Patroni Griffi studia il piano
NETTO l’altolà della Cgil che con Susanna Camusso avverte: «Tagliare le retribuzioni pubbliche non è fare spending review». Ma dopo il via libera del consiglio dei ministri al decreto sviluppo, per il Governo si apre la fase di rivoluzione del sistema della pubblica amministrazione. UNO dei primi capitoli da affrontare è quello delle Province, 107 amministrazioni sulle quali si può intervenire (al netto delle tre a statuto speciale): l’obiettivo minimo sarebbe tagliarne il 20%, quelle sotto i 300mila abitanti. Una riduzione che coinvolgerebbe automaticamente anche le prefetture, gli istituti scolastici e forse anche le questure. Nel piano, poi, ci sarebbe la creazione di consorzi di Comuni nonché l’accorpamento di numerosi enti. Stando a calcoli dell’Unione delle province italiane il risparmio totale supererebbe i 3 miliardi.
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