“I Comuni, e paradossalmente chi ha ridotto di più la spesa corrente, si trovano a subire – aggiungono De Caro e Di Primio – un sostanziale divieto di procedere ad assunzioni a qualsiasi titolo, con un impatto devastante. Sia sui Comuni di minori dimensioni demografiche, impossibilitati già nell’anno 2016 a procedere al turn over di figure professionali necessarie come il ragioniere o il tecnico comunale, sia sulle grandi città, che non potranno neanche far ricorso a forme di lavoro flessibile o di esternalizzazione. Conseguenze ancor più assurde se si pensa che le penalizzazioni maggiori saranno a carico degli enti che negli ultimi anni hanno proceduto ad una riduzione sensibile della spesa corrente”.
“L’ANCI – concludono – ha già proposto le soluzioni normative necessarie per risolvere questa situazione , e torna a chiedere al Ministro Madia e a tutto Governo di risolvere questi problemi nel decreto legge sugli Enti locali che dovrebbe essere emanato entro breve, così come di risolvere la questione della mobilità del personale soprannumerario delle Province, in modo da ripristinare il regime ordinario delle assunzioni nei Comuni”.
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