La Corte di Cassazione ha avuto modo, recentemente, di occuparsi della legittimità del licenziamento di un dirigente pubblico, il quale si era rifiutato di assumere e sottoscrivere il contratto individuale per un incarico meno prestigioso di quello in precedenza ricoperto. Oltre a tale legittimità, i giudici di Palazzo Cavour, hanno dovuto occuparsi di altre tre questioni importanti, la prima avuto riguardo alla legittima composizione del commissione per le procedure disciplinari, la seconda circa il mancato parere del Comitato dei Garanti, e la terza in merito alla possibile violazione del diritto di difesa, per non avere la commissione riconvocato il dipendente in quanto malato nel giorno previsto per l’audizione. Tali questioni sono state affrontate nella Sentenza della Corte di Cassazione, sezione lavoro, n. 11790 pubblicata in data 8 giugno 2015. L’interesse di tale sentenza riguarda da vicino anche gli enti locali, in quanto i principi in essa enunciati sono agli stessi estensibili.
Legittimo il licenziamento del dirigente in caso di rifiuto di un incarico meno remunerativo
Leggi anche
Il divieto di cumulo degli incarichi di sindaco e presidente di società
Si applica il principio della inconferibilità al sindaco rispetto all’incarico di presidente di una …
22/08/25
Nuovo ddl carriera dirigenziale nella PA: il merito al centro
Il CdM approva il ddl su carriera e performance nella P.A., puntando su merito e leadership
07/07/25
La durata minima degli incarichi dirigenziali a tempo determinato
La Corte di Cassazione, (Sez. Lav.), con l’ordinanza n. 13641 del 21 maggio 2025 ha stabilito che no…
16/06/25
Dirigenza: l’onnicomprensività della retribuzione si applica anche agli incarichi conferiti dall’ente
La Corte dei conti Marche, (Sez. giurisd.), con la sentenza n. 104 del 28 maggio 2025, ha ribadito c…
09/06/25
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento