Il Decreto Crescita cambia i vincoli del fabbisogno del personale e le assunzioni dirigenziali per Regioni e Comuni

Approfondimento di Vincenzo Giannotti

La Corte dei conti pugliese (deliberazione n. 30/2019) ha rimesso la questione di massima alla Sezione delle Autonomie, al fine di dirimere il contrasto tra Sezioni territoriali in merito a quali spazi assunzionali destinare alle assunzioni dei dirigenti. Da un lato, infatti la Sezione del Lazio (deliberazioni n. 21/2018 e n. 2/2019) ha negato la possibilità di poter destinare un budget unico ricavabile dalle cessazioni ad una scelta discrezionale degli enti, mentre dall’altro lato la Sezione della Lombardia (deliberazione n. 222/2018) ha rimesso ad ogni Ente locale la possibilità di scegliere l’utilizzazione degli spazi assunzionali rivenienti dalle cessazioni e dai resti assunzionali a disposizione, sia per assunzioni di dirigenti sia per il personale dei livelli, considerando unico il budget a disposizione. A dire il vero, vi è un passaggio nel decreto del Ministro della Pubblica Amministrazione del 8 maggio 2018, dove si evidenzia che “Con riferimento alla dotazione organica dirigenziale … la flessibilità del PTFP potrebbe consentire di destinare il valore finanziario dei posti di prima fascia e seconda fascia, per aumentare la dotazione organica del personale non dirigenziale e non viceversa”. In altri termini, secondo le disposizioni ministeriali sembrerebbe consentita la destinazione degli spazi assunzionali dei dirigenti cessati per aumentare quelle del personale dei livelli, mentre non sarebbe consentito il contrario, ossia di poter destinare gli spazi assunzionali delle cessazioni del personale dei livelli per incrementare quelle del personale dirigenziale.

Le disposizioni del Decreto Crescita

In attesa che la Sezione delle Autonomie risolva il problema di massima che le è stato sottoposto, per le Regioni a statuto ordinario e per i Comuni arriva la soluzione dall’art. 33 del d.l. 34/2019 (Decreto Crescita). Per entrambi questi Enti locali sono previste assunzioni di personale a tempo indeterminato non più basato su spazi finanziari a disposizione, ma in ragione del rapporto tra spesa del personale ed entrate. Per gli Enti regionali la ratio dell’accelerazione delle assunzioni è dovuta ai nuovi programmi di investimento pubblici (con particolare riferimento alla mitigazione del rischio idrogeologico, ambientale…

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