Fassino e Bonaccini ricordano come da quasi due anni Comuni e Regioni subiscono il blocco del turnover in ragione del processo di riallocazione del personale soprannumerario di Città Metropolitane e Province. Uno scenario critico su cui – sottolineano – è intervenuta l’ultima legge di Stabilità, prevedendo addirittura una ulteriore stretta fino a tutto il 2018 sulla capacità assunzionale. E che si completa con il perdurare dal 2010 di precise limitazioni normative per le assunzioni a tempo determinato, ulteriormente aggravate dalle posizioni interpretative della Corte dei Conti.
Tale situazione – prosegue la missiva – impatta particolarmente sulle amministrazioni più virtuose che, attuando da anni politiche di contenimento della spesa di personale e delle politiche retributive, subiscono la maggiore penalizzazioni rese, ora per allora, dai diversi organi centrali.
Di fronte a questa stretta ormai insostenibile sul’acquisizione di risorse umane, – lamentano Fassino e Bonaccini – ai Comuni ed alle Regioni viene richiesto un intervento sempre più incisivo nei diversi ambiti dell’ausilio alle famiglie in stato di bisogno, dall’assistenza sanitaria e socio sanitario, dell’immigrazione e dell’integrazione sociale, del’assistenza ai minori stranieri non accompagnati, della sicurezza urbana.
Da qui la necessità di provvedere immediatamente al ripristino del regime ordinario delle assunzioni di personale, e di sbloccare il turn-over nelle amministrazioni territoriali, pena la paralisi dell’attività amministrativa e dell‘erogazione dei servizi alla cittadinanza. Necessità che motiva la richiesta di iscrivere la questione del personale all’ordine del giorno della prossima conferenza unificata
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