Riportiamo di seguito le novità inerenti la contrattazione collettiva nazionale per il pubblico impiego per il triennio 2016-2018:
- vengono destinati alla copertura degli oneri derivanti dalla contrattazione collettiva nazionale nelle amministrazioni pubbliche ed ai miglioramenti economici del personale dipendente delle amministrazioni pubbliche in regime di diritto pubblico 300 milioni per il 2016, 900 milioni per il 2017 e 2.850 milioni dal 2018.
Tali complessive somme annuali corrispondono ad incrementi retributivi rispettivamente pari a:
– 0,36 per cento per il 2016;
– 1,09 per cento per il 2017;
– 3,48 per cento per il 2018 (assumendo come termine di raffronto l’ammontare retributivo dato dal trattamento economico principale ed accessorio per il 2015, al netto dell’indennità di vacanza contrattuale).
Nella percentuale sopra ricordata per il 2018, ricade pertanto l’attribuzione di aumenti medi mensili di 85 euro lordi, secondo l’accordo stipulato dal Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione con le Organizzazioni sindacali il 30 novembre 2016. - restano a carico dei bilanci delle amministrazioni, istituzioni ed enti pubblici diversi dall’amministrazione statale, gli oneri per i rinnovi contrattuali per il triennio 2016-2018 per il personale loro dipendente nonché gli oneri per la corresponsione dei miglioramenti economici a professori e ricercatori universitari. Tale previsione vale anche per il personale convenzionato con il Servizio sanitario nazionale (articolo 58, commi 1-5).
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Ricordiamo, inoltre, che l’Aran ha presentato ai sindacati la prima bozza di accordo sui rinnovi contrattuali del pubblico impiego di cui abbiamo parlato nel seguente articolo: “Rinnovi contrattuali nel pubblico impiego: prima bozza dell’accordo”.
>> Leggi la PRIMA BOZZA di ACCORDO proposta dall’ARAN
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