Consulenze esterne, 700 milioni spesi nel 2011. “Situazione allarmante”

Il dato si riferisce agli incarichi affidati dall’esecutivo di Berlusconi nel suo ultimo anno di vita e non dai tecnici guidati da Monti. Ma Patroni Griffi sottolinea che il fenomeno “si è notevolmente ridotto”, anche se i numeri sono parziali e quindi il totale destinato ad aumentare

Marcello Serra 6 Maggio 2012
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I dati sulle consulenze della Pubblica amministrazione evidenziano ancora una situazione allarmante”. Filippo Patroni Griffi mette le mani avanti: i circa 700 milioni erogati per incarichi esterni nel corso 2011 non sono una cifra da mostrare con orgoglio. Agli occhi del Paese reale le consulenze del governo equivalgono a sprechi. Il fenomeno “continua ad essere eccessivo e forse in certi casi anche di dubbia utilità”, secondo il ministro della Funzione pubblica che ne parla quasi con distacco. Del resto il dato si riferisce agli incarichi affidati dall’esecutivo di Silvio Berlusconi nel suo ultimo anno di vita e non dai tecnici guidati da Mario Monti. Ma Patroni Griffi si spinge a sottolineare che il fenomeno “si è notevolmente ridotto” (8,52% gli affidamenti e -4,53% i compensi liquidati) seppur i dati siano parziali perché le amministrazioni devono ancora comunicare i dati del secondo semestre 2011, quindi il totale è inesorabilmente destinato ad aumentare.

È facile prevedere che entro giugno, quando si conoscerà il dato definitivo, questi 689.642.907,91 euro avranno raggiunto, se non superato, il tetto del 2010: 722.401.576,53. Per ora dunque il risparmio è minimo ed è stato registrato grazie ai tagli apportati alle consulenze affidate dalle forze di polizia, enti di vigilanza, scuola e servizio sanitario nazionale. In pratica ciò che riguarda i cittadini. Quasi nulla invece la riduzione per gli incarichi dei ministeri mentre Regioni e Province hanno addirittura aumentato gli affidamenti esterni: le prime hanno elargito 9 milioni in più di euro (da 18 milioni 546 mila euro del 2010 hanno raggiunto i 27.452.106), le Province, invece, nell’anno in cui dovevano essere cancellate, sono riuscite a distribuire consulenze per 78 milioni di euro contro i 62 del 2010.

Le forze di polizia, invece, hanno registrato una diminuzione del 55,59% delle consulenze affidate per appena 339.139,10 euro. La scuola è passata dai 68 milioni del 2010 ai 60 del 2011 mentre il servizio sanitario ha apportato tagli agli incarichi esterni per 22 milioni di euro. I ministeri invece hanno risparmiato 400 mila euro dei 15 milioni spesi nel 2010, mentre la Presidenza del Consiglio ha ridotto di quasi un terzo le consulenze passando da tre a due milioni.

Basta questo, in tempi di spending review, quando ogni angolo della spesa pubblica viene setacciato a caccia di sprechi, per Patroni Griffi a gridare al “risultato positivo”. Il ministro va oltre e indicare un obiettivo ambizioso: una riduzione del 20%. “Attendiamo a fine giugno che il monitoraggio sia completato ma possiamo sin d’ora affermare che nel 2012 dovranno scendere del 20% rispetto alle consulenze dell’anno precedente”. Un impegno che si va aggiungere alla già lunga lista delle promesse fatte dall’esecutivo Monti sul fronte tagli. “Il ricorso alle professionalità esterne continua ad essere eccessivo e forse in certi casi anche di dubbia utilità”, aggiunge Patroni Griffi. Scorrendo rapidamente le circa diecimila pagine pubblicate sul sito del ministero, si incrociano anche i nomi di Giovanni Pitruzzella e Andrea Zoppini, consulenti del governo Berlusconi nel 2011 e poi diventati nell’era Monti presidente dell’Antitrust e sottosegretario alla giustizia.

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