Atipici: luci e ombre nel dl lavoro

Luci e ombre. Queste le previsioni sul mercato del lavoro atipico per i prossimi mesi, alla luce anche delle nuove norme sul lavoro varate dal governo ed entrate in vigore ufficialmente da oggi, secondo i sindacati di categoria Nidil Cgil, Felsa Cisl e Uiltemp Uil.

“Il provvedimento del governo, anche se all’insegna di forme di lavoro più garantito come i contratti di lavoro a termine e la somministrazione – spiega a Labitalia Filomena Trizio, segretario generale della Nidil Cgil – tende ad eludere il tema della precarietà”.

“Nel dl – continua – ci sono segnali positivi come quelli sull’associazione in partecipazione e gli incentivi per il lavoro a tempo indeterminato, ma è ancora poco. Ci auguriamo quindi che, in particolare ora che si avvertono i primi segnali di ripresa, si cominci seriamente a pensare a come sostenere un lavoro stabile e di qualità, anche perché solo così si può avere un vero rilancio dell’economia”.

Anche perchè, secondo Trizio, “uno degli errori economici, prima ancora che giuridici, commessi nel nostro Paese, sia stato quello di alimentare delle forme di lavoro atipiche caratterizzate da precariato e differenziazione di costi. Questo modello fatto di lavoro sottopagato è adatto solo per aziende di piccola caratura e non di grande qualità”.

Non mancano però previsioni positivi per la ripresa a settembre. “I segnali che abbiamo sono positivi – spiega a Labitalia Ivan Guizzardi, segretario generale della Felsa Cisl – stiamo registrando un incremento del lavoro in somministrazione. E questo è sempre un segnale positivo per l’occupazione in generale perchè, solitamente, dopo i periodi di crisi i lavoratori in somministrazione sono i primi ad essere inseriti dalle aziende che ancora non si fidano appieno della ripresa. E proprio per settembre contiamo di firmare il contratto per i lavoratori in somministrazione”.

 

Per Guizzardi il dl lavoro potrebbe portare note positive “sui contratti a termine grazie al fatto che è stato eliminato lo ‘stacco’ temporale tra un contratto e l’altro. E’ un fatto positivo che ci fa ben sperare sulla ripresa della richiesta di questa tipologia contrattuale”.

Ma al di là delle nuove norme sul lavoro, il sindacato chiede anche risorse economiche per far ripartire gli investimenti delle imprese.

-“La mia preoccupazione – spiega poi a Labitalia Magda Maurelli, segretario generale della Uil Temp – è che in Italia si fa una riforma del lavoro all’anno, e ogni volta subito dopo si fa una controriforma”. Nel dl lavoro “non è stato fatto nulla per co.co.pro e partite iva. Nel decreto c’è uno spirito di fondo positivo perchè si vorrebbe puntare a raggiungere il lavoro a tempo indeterminato, però noi dobbiamo vedere i dati concreti”.

Per Maurelli “altra cosa che non convince del decreto sono i tirocini che sono inseriti anche nella P.a. Spero che nella pubblica amministrazione i tirocinanti non vadano ad occupare i posti dei precari.

In conclusione “non mi aspetto – dice Maurelli- dati positivi sull’occupazione. Anche perchè la riforma del lavoro di per sè non crea occupazione, ma serve piuttosto un piano di sviluppo a sostegno delle aziende che devono creare occupazione”.

(FONTE: www.rassegna.it)

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