La questione più urgente rimane la definizione delle piante organiche, con conseguente individuazione degli esuberi, nei ministeri e negli enti pubblici per dare attuazione ai previsti tagli della prima spending review: -20% per i dirigenti e -10% per gli altri dipendenti. Il Governo deve emanare entro il 31 ottobre il decreto per la definizione degli organici e ha già stimato in 24mila gli esuberi: 11mila nei dicasteri e 13mila negli enti territoriali (Regioni escluse). Un dato che non convince i sindacati, che per fine mese hanno già proclamato uno sciopero (Cisl esclusa) contro il pacchetto spending review.
L’operazione di ridefinizione degli organici non appare semplicissima visto che l’asticella posta dalla prima fase di revisione della spesa è sostanzialmente mobile: le amministrazioni con organici già ridotti potranno tagliare un po’ meno del previsto e quelle con un numero consistente di dipendenti dovrebbero operare una più marcata scrematura. Non solo: c’è poi il problema degli esuberi nei grandi enti pubblici (Inail e SuperInps) e di quelli che potranno emergere per effetto della prevista riduzione delle Province e conseguente razionalizzazione di Prefetture, Questure e uffici scolastici attesa con la “fase due” della spending review.
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