Riconoscimento delle spese legali ad ex amministratori locali

Il comma 5 dell’articolo 86 del d.lgs n. 267/2000, prima della riforma (d.l. n. 78/2015), in tema di rimborso delle spese legali per gli amministratori pubblici, prevedeva semplicemente che i comuni, le province, le comunità montane, le unioni di comuni e i consorzi fra enti locali potevano assicurare i propri amministratori contro i rischi conseguenti all’espletamento del loro mandato.

28 Febbraio 2018
Modifica zoom
100%
Il comma 5 dell’articolo 86 del d.lgs n. 267/2000, prima della riforma avvenuta nell’anno 2015 con il d.l. n. 78/2015, in tema di rimborso delle  spese legali per gli amministratori pubblici, prevedeva semplicemente che i comuni, le province, le comunità montane, le unioni di comuni e i consorzi fra enti locali potevano assicurare i propri amministratori contro i rischi conseguenti all’espletamento del loro mandato.
L’articolo 7 bis del d.l. 78/2015 riformulava l’intero comma specificando che gli enti locali, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, possono assicurare i propri amministratori contro i rischi conseguenti all’espletamento del loro mandato. “Il rimborso delle spese legali per gli amministratori locali è ammissibile, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, nel limite massimo dei parametri stabiliti dal decreto di cui all’articolo 13, comma 6, della legge 31 dicembre 2012, n. 247, nel caso di conclusione del procedimento con sentenza di assoluzione o di emanazione di un provvedimento di archiviazione, in presenza dei seguenti requisiti:
a) assenza di conflitto di interessi con l’ente amministrato;
b) presenza di nesso causale tra funzioni esercitate e fatti giuridicamente rilevanti;
c) assenza di dolo o colpa grave”.

Continua a leggere l’articolo

Scrivi un commento

Accedi per poter inserire un commento