Legge di stabilità: Fp Cgil, basta persecuzione lavoro pubblico

Speriamo che le indiscrezioni in merito alla Legge di stabilità siano infondate, altrimenti saremmo di fronte a un atteggiamento persecutorio nei confronti del lavoro pubblico e a un’ingerenza del governo in una materia contrattuale. Sarebbe persino peggio di quanto fatto dall’ex ministro Brunetta”. Queste le parole di Rossana Dettori, segretaria generale Fp Cgil, a commento delle notizie apparse sulla stampa nazionale, secondo le quali la bozza della Legge di stabilità che sarà discussa dal Consiglio dei ministri di domani conterrebbe una stretta sulla legge 104, ulteriori tagli a enti locali e sanità, l’eliminazione dell’indennità di vacanza contrattuale per i lavoratori dei settori pubblici, quindi del recupero dell’inflazione.

“L’indennità di vacanza contrattuale – continua la segretaria generale – è prevista dai contratti del lavoro pubblico, non è materia su cui l’esecutivo può decidere autonomamente. Se così fosse ci troveremmo di fronte a un ritorno al passato, a una rilegificazione del rapporto di lavoro, con buona pace della ministra Fornero. Non vorremmo che si parlasse di contrattualizzazione dei rapporti di lavoro nel pubblico solo per guadagnare i titoli dei giornali, e che poi tutto si risolvesse con ingerenze dell’esecutivo e con interventi normativi che eliminano ogni forma di contrattazione”.

Così conclude Dettori: “Quanto agli ulteriori tagli a enti locali e sanità, aspettiamo di leggere il testo. Ci sembra paradossale che il Governo Monti pensi di poter imporre un’ulteriore riduzione di spesa, perché comporterebbe la definitiva messa in ginocchio del nostro welfare e una spinta alla privatizzazione. Lo stesso potremmo dire per la legge 104. Crediamo che si tratti di un errore giornalistico, perché lo stesso governo che ha ridotto, quando non azzerato, l’assistenza alla persona e alla non autosufficienza, non crediamo si possa permettere di ridurre anche questo strumento di tutela dei diversamente abili. Non ci troveremmo più soltanto di fronte alla riduzione dell’intervento pubblico, ma a un intollerabile cinismo”.

(FONTE: www.rassegna.it)

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