CCNL Funzioni Locali 2022-24: continuano le richieste della CGIL

Il Segretario generale FP CGIL domanda all’ARAN di procedere con la trattativa per il rinnovo del CCNL Funzioni Locali

23 Luglio 2025
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Ribadiamo le nostre richieste per un adeguato e dignitoso rinnovo del Contratto 2022-24 delle Funzioni locali: aumentare lo stanziamento del 5,78%, fondi dedicati al riallineamento dell’indennità di comparto – risorse che devono essere previste dal Governo –sblocco totale dei tetti al salario accessorio, l’aggiunta alla contrattazione delle risorse stanziate e non spese del CCNL 2019-2021. Solo così sarà possibile garantire un contratto vero, degno e immediatamente esigibile”.

Lo annuncia, in una nota, il Segretario generale FP CGIL, Federico Bozzanca, a seguito del tavolo del 21 luglio 2025 all’ARAN per la trattativa per il rinnovo del CCNL Funzioni Locali 2022-24.

Al momento – spiega – le cosiddette ‘novità’ proposte dalla controparte non modificano di una virgola il problema principale che rimane sempre lo stesso: sono necessarie risorse aggiuntive che il Governo deve mettere a disposizione del rinnovo contrattuale. L’indennità di comparto conglobata non la possono pagare di certo i lavoratori. E vale la pena di ricordare che siamo sempre in presenza di uno spostamento di risorse, al momento non c’è un euro aggiuntivo. E questo mero spostamento rischia addirittura di far diminuire di qualche euro la busta paga, e ovviamente non cambia di una virgola neanche le prospettive future. Quattordici euro (lordi!) sono anni luce lontani dalla possibilità di far superare i gap salariali, nè rilanciano la valorizzazione. Le soluzioni normative proposte in alcuni casi sono peggiorative in altri impraticabili, senza risorse per la contrattazione decentrata visto che la stragrande maggioranza degli Enti non può o non intende utilizzare le ‘opportunità’ (noi lo chiameremmo più opportunamente ‘bluff’) del DL PA che, in sostanza dice: ‘se volete l’aumento ve lo pagate voi. E comunque sarete penalizzati sulle future assunzioni’. Per rilanciare l’attrattivita’ degli enti locali è necessario investire, ma il Governo ha già dimostrato un totale ed eloquente disinteresse. Basta guardare le grandi strategie di valorizzazione delle aree interne…”, osserva.

E’ così che si valorizzano lavoratrici e lavoratori? Proponendo un gioco delle tre carte e non facendo nulla per contribuire al recupero del potere di acquisto per salari che sono già i più bassi della Pa?”, conclude.

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Con lo stop alla trattativa, il contratto slitta al 2026

Dopo 59 settimane di trattativa, 14 incontri ufficiali e una bozza contrattuale che contiene importanti novità economiche e normative, la decisione di CGIL e UIL di fermarsi e rinviare ancora l’intesa è una scelta grave e incomprensibile. Significa, nei fatti, spostare al 2026 l’erogazione degli arretrati e degli aumenti contrattuali. Infatti, l’unico incontro attualmente fissato è a settembre e, anche ipotizzando una firma in quel momento, occorreranno comunque diversi mesi per le verifiche tecniche e la certificazione della Corte dei Conti. Con questo rinvio, le lavoratrici e i lavoratori degli enti locali restano ancora una volta senza risposte”.

Lo dichiara il Segretario Generale della CISL FP, Roberto Chierchia, commentando lo stallo nel negoziato per il rinnovo del CCNL Funzioni Locali 2022-2024.
Chi oggi dice no – prosegue – si assume la responsabilità di bloccare aumenti, arretrati, nuove tutele e progressioni. Ma anche di impedire l’avvio immediato della nuova stagione contrattuale 2025–2027, che ha già risorse stanziate in legge di bilancio. Continuare a rinviare senza un’alternativa concreta significa solo penalizzare lavoratrici e lavoratori. E non c’è nulla di sindacale nel lasciare le persone senza contratto e senza prospettive per un tempo indefinito”.
Il testo presentato da ARAN – spiega Chierchia – contiene molte delle nostre proposte: l’obbligo di costituire i fondi decentrati, più flessibilità per le progressioni nei piccoli enti, tutele legali gratuite per chi subisce aggressioni, nuove regole sul lavoro festivo, un rafforzamento degli incrementi retributivi e delle basi contributive. È un lavoro negoziale serio, costruito con responsabilità in oltre un anno di confronto. Scegliere di non firmare, oggi, vuol dire buttare tutto questo al vento”.
Come CISL FP – conclude il segretario Chierchia – continueremo ad insistere per chiudere subito questa tornata contrattuale. Il tempo degli attendismi è finito: auspichiamo che, nei prossimi mesi, vi sia più responsabilità da parte di tutti i sindacati rappresentativi. Il contratto è l’unico strumento vero per riconoscere il valore di chi lavora ogni giorno nei Comuni, nelle Province, nelle Regioni e nelle Città Metropolitane del nostro Paese. E noi siamo dalla parte di chi vuole risultati, non rinvii”.

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