“I tagli al pubblico impiego significano più tasse per i cittadini, meno servizi per tutti e soprattutto per i più deboli – ha affermato Fulvio Fammoni, segretario confederale Cgil -. Per questo proseguiamo con la mobilitazione domani, in piazza, accanto ai lavoratori del pubblico impiego. Poi, il 28 ottobre, con i pensionati italiani e tra fine novembre e inizio dicembre di nuovo in piazza a difesa dell’occupazione”.
Tutti in piazza dunque “per dire basta all’accanimento del governo contro il lavoro e i servizi pubblici, contro le pubbliche amministrazioni e il sistema della formazione”, dichiara Claudio Di Berardino segretario generale della Cgil di Roma e del Lazio. “Chiederemo per l’ennesima volta al governo di cambiare una manovra folle, che colpisce i lavoratori e i pensionati e non fa nulla per rilanciare crescita e sviluppo – aggiunge il segretario -. Cambiare si puo’. Le risorse possono essere recuperate altrove tassando le grandi ricchezze e le grandi rendite, iniziando una seria lotta all’evasione fiscale”.
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