La nuova contrattazione decentrata integrativa: soggetti, fondo e procedure

Approfondimento di Carlo Dell'Erba

di CARLO DEL’ERBA

Con la ripresa post feriale nella gran parte delle amministrazioni locali e regionali si aprirà la stagione della contrattazione collettiva decentrata integrativa in applicazione del nuovo contratto collettivo nazionale di lavoro del personale delle funzioni locali dello scorso 21 maggio. Siamo in presenza di una contrattazione caratterizzata da molte novità e dalla conferma della sua importanza essenziale non solo per le relazioni sindacali e per la ripartizione del fondo per le risorse decentrate, quindi per la erogazione del salario accessorio, ma più in generale per le rilevanti conseguenze che si producono sulla organizzazione dell’ente e sulla utilizzazione del personale

I soggetti

Tutte le amministrazioni, prima di dare avvio alla contrattazione decentrata, devono nominare la delegazione trattante di parte pubblica.
La competenza alla nomina della delegazione trattante di parte pubblica continua ad appartenere alla giunta. Si deve però registrare una possibile novità di grande rilievo, che è un effetto diretto della nuova formulazione contrattuale. Il nuovo testo infatti, a differenza delle previsioni del contratto dello 1 aprile 1999, non prevede che i componenti la delegazione trattante di parte pubblica debbano essere scelti esclusivamente ai dirigenti (ambito nel quale vanno compresi anche i segretari ed i direttori generali) ovvero, negli Enti che sono sprovvisti della dirigenza, ai responsabili.

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