La Corte di Cassazione, nella sentenza n. 14919 del 28 maggio 2024, ha chiarito che nel pubblico impiego le graduatorie di concorso non garantiscono un diritto soggettivo allo scorrimento automatico per posti superiori. L’amministrazione ha la discrezione di decidere se utilizzarle, a meno che non sia diversamente specificato da contratti collettivi o bandi. Inoltre, il diritto di un vincitore a essere assunto può essere influenzato da cambiamenti normativi o organizzativi post-concorso, permettendo all’amministrazione di adeguarsi alle esigenze attuali senza procedere con nuove assunzioni non più necessarie.
Scorrimento graduatorie, postula sempre l’esercizio prioritario di una discrezionalità pubblica
La Corte di Cassazione, (Sez. Lav.) nella ordinanza n. 14919 del 28 maggio 2024, ha chiarito che nel pubblico impiego le graduatorie di concorso non garantiscono un diritto soggettivo allo scorrimento automatico per posti superiori
Leggi anche
Concorsi pubblici ed esami di Stato: il Consiglio di Stato ribadisce la tolleranza zero sull’uso del cellulare
Una recente sentenza rafforza il principio di rigore e trasparenza nelle procedure selettive pubblic…
03/11/25
Dirigenti statali, via libera al contratto: a dicembre arretrati da 10.600 euro
Firmato anche l’accordo quadro sui comparti che avvia i negoziati 2025/27
29/10/25
Concorsi pubblici: il TAR apre all’accesso esteso sui titoli di riserva
Un principio di trasparenza rafforza la parità di trattamento tra candidati. Le PA dovranno motivare…
21/10/25
Concorsi, i manager non sono tutti uguali
I dirigenti a contratto non hanno diritto ad essere ammessi alle procedure per il conferimento di in…
20/10/25
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento