Sciopero del pubblico impiego,in corteo ironia contro il ministro

Fonte: Corriere della sera

E’ iniziato intorno alle 10 di giovedì 19 giugno il corteo per lo sciopero dei dipendenti della pubblica amministrazione organizzato dal sindacato di base Usb. Circa 500 manifestanti radunatisi in piazza Bocca della Verità per poi marciare, dalle 11, verso piazza Venezia eppoi fino a Palazzo Vidoni, ion corso Vittorio Emanuele, sede del ministero della Funzione Pubblica. Tra i dipendenti pubblici, arrivati anche con due pullman da Latina – in marcia con fischietti e bandiere del sindacato di base dietro lo striscione «Giù le mani dal lavoro e dai servizi pubblici» – alcuni indossano ironiche magliette dedicate al ministro Marianna Madia, raffigurata come Calimero, con a scritta: «Senza contratto… È un’ingiustizia però».

Manifestazioni in tutta Italia

Ironia anche contro il premier Matteo Renzi, dipinto come un novello Giulio Cesare incoronato dalle banconote da 80 euro al posto dell’alloro. Lo sciopero dei lavoratori del settore pubblico impiego è nazionale: manifestazioni si tengono non solo nella Capitale ma nelle principali città italiane. A Milano, la protesta si è concentrata d alle 9.30 davanti alla Stazione Centrale, con un presidio alle 10.30 davanti alla Prefettura. A Napoli, un corteo si è mosso da piazza Mancini fino alla Prefettura. Presidio anche davanti alla Prefettura di Genova. Proteste a Torino, Bologna, Firenze, Catanzaro, Palermo. Appuntamenti anche davanti alla prefettura di Bari e in centro a Cagliari.

 

In piazza i dipendenti dell’Iss

Anche i lavoratori dell’Istituto superiore di Sanità partecipano al corteo e allo sciopero del pubblico impiego: la decisione è stata confermata mercoledì nel corso dell’assemblea indetta dall’Unione sindacale di base (Usb) all’Iss. «Il commissariamento dell’Istituto è il risultato di anni di tagli del finanziamento ordinario – spiega Cristiano Fiorentini, dell’esecutivo Usb P.I. – Nel recente passato la Corte dei Conti, andando ben oltre il proprio compito, aveva invitato l’Iss a cercare finanziamenti che sostituissero quello statale, spingendolo di fatto nelle mani dell’impresa privata. I governi ossequiosi dell’Europa vogliono fare questo con gli enti pubblici di ricerca: regalarli ai padroni».

 

Sabato in marcia per la casa e la giustizia

Forze dell’ordine in preallarme per un altro corteo, quello che sabato 21 giugno vedrà insieme – dalle 17 in piazza Risorgimento per poi raggiungere Castel Sant’Angelo – migliaia di manifestanti di comitati di base, movimenti per la casa, precari, disoccupati, lavoratori, famiglie in emergenza abitativa, familiari di detenuti, studenti che chiederanno «casa, lavoro e amnistia». Il corteo per il diritto all’abitare e alla giustizia verrà aperto da un carro «e da tanta musica, perché il popolo anti-sistema vuole svegliare la capitale da questo sonno che la tiene immobile di fronte alla negazione dei diritti non negoziabili». In testa ai manifestanti ci saranno la madre di Federico Perna, morto nella «cella zero» di Poggioreale», e la sorella di Domenico Striano, morto anche lui nel 2006 nel carcere napoletano: «due donne simbolo della lotta contro la malagiustizia e l’urgenza di una riforma giudiziaria e carceraria». Tra le richieste dei manifestanti c’è, infatti, anche quella di concedere «un indulto e un’amnistia».

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