Lavoro subordinato come autonomo: la decisione della Cassazione

Approfondimento sulla sentenza della Corte di Cassazione (Sez. Lav.), del 25 giugno 2025, n. 17019

 

7 Agosto 2025
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Segnaliamo la sentenza della Corte di Cassazione (Sez. Lav.) del 25 giugno 2025, n. 17019, che ha riconosciuto la natura subordinata del rapporto di lavoro instaurato da un Comune con un professionista esterno, inizialmente inquadrato come libero professionista e poi come collaboratore coordinato e continuativo.
La Suprema Corte ha ritenuto il contratto simulato, accertando che il lavoratore era, nei fatti, soggetto al potere gerarchico e direttivo dei dirigenti comunali, svolgeva compiti propri del tecnico comunale senza alcuna autonomia decisionale, rispettava un orario di lavoro prestabilito e percepiva una retribuzione fissa. Tali elementi, secondo i giudici, delineano con chiarezza un rapporto di lavoro subordinato, indipendentemente dalla forma contrattuale adottata.

Diritto al risarcimento del danno

La Cassazione ha dunque confermato la decisione della Corte d’Appello, riconoscendo al professionista il diritto al risarcimento del danno, comprensivo delle differenze retributive e del danno comunitario per violazione dei limiti imposti all’utilizzo del lavoro subordinato. La sentenza ribadisce un principio fondamentale: la reale natura del rapporto lavorativo prevale sulla forma contrattuale utilizzata, e in presenza di indici chiari di subordinazione, come la dipendenza gerarchica, l’assenza di autonomia e l’orario imposto, il lavoratore va tutelato secondo le norme del lavoro dipendente.

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