La Commissione speciale del Consiglio di Stato ha reso il parere n. 1113/2016 sullo schema di decreto di nomina dei dirigenti sanitari.

Tra i vari aspetti che dovranno necessariamente essere affrontati se ne può ricordare uno che certamente non piacerà alle controparti sindacali: quello della disapplicazione formale delle pregresse clausole contrattuali che non risultano più conformi al dettato legislativo

La denuncia dei dipendenti al direttore sanitario. Dopo la legge che impone i riposi obbligatori approvata a fine novembre scorso ma senza le assunzioni promesse dal ministero, gli ospedali sono al collasso. Il personale di ostetricia e ginecologia del dipartimento materno-infantile dell’ospedale Maggiore: "Nel nostro reparto la cautela deve essere massima perché è in gioco la vita dei pazienti. Condizioni minime di sicurezza garantite a costo di sacrifici che non siamo più disposti a fare"

La vittoria della dirigenza sanitaria è stata netta ed è andata ben oltre il dettato normativo. Non va infatti dimenticato che il citato art. 40, comma 2 del d.lgs. n. 165/2001 aveva previsto che una “apposita sezione contrattuale di un’area dirigenziale riguarda la dirigenza del ruolo sanitario del Servizio sanitario nazionale” mentre dall’Accordo di cui si discute esce una area negoziale vera e propria e del tutto autonoma (art. 7, lett. D).

Le fetta più consistente destinata agli incentivi per notturni e festivi. In arrivo fondi per l’intermodalità nel porto di Trieste

Passa in commissione la fusione tra ospedali e atenei. Il Pd: «Trovato un buon punto di equilibrio». Forza Italia e M5S in rivolta

La Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome rende noto il punto 4 all’ordine del giorno della riunione svolta il 24 marzo 2016 avente ad oggetto “Problematiche interpretative dell'articolo 1, commi 219 e 221, della legge 28 dicembre 2015, n. 208 (legge di stabilità 2016) in materia di dirigenza pubblica”.

Dura lettera della quasi totalità dei primari contro Anaao e Ordine: «Non ci rappresentano e delegittimano il lavoro di tutti»