La remunerazione delle Posizioni organizzative nei Comuni dopo il Decreto Crescita diventa variabile

Approfondimento di Vincenzo Giannotti

Il nuovo contratto collettivo delle Funzioni Locali sottoscritto in data 21 maggio 2018 ha dato un anno di tempo agli Enti locali per regolamentare l’istituto delle posizioni organizzative, ormai poste fuori dal fondo integrativo anche per gli Enti con dirigenza. Molti Enti locali hanno con apprensione trovato la soluzione proprio in prossimità della scadenza (entro il 20 maggio 2019), procedendo a regolamentare la correlazione tra fondo integrativo ed importi destinati alla remunerazione delle posizioni organizzative. La legge 28 giugno 2019, n. 58 di conversione, con modificazioni, del decreto legge 30 aprile 2019, n. 34 ha, tuttavia, modificato i limiti del salario accessorio sia del fondo integrativo che delle posizioni organizzative prevedendo all’art. 33 comma 2, che “Il limite al trattamento accessorio del personale di cui all’articolo 23, comma 2, del decreto legislativo 25 maggio 2017, n. 75, è adeguato, in aumento o in diminuzione, per garantire l’invarianza del valore medio pro-capite, riferito all’anno 2018, del fondo per la contrattazione integrativa nonché delle risorse per remunerare gli incarichi di posizione organizzativa, prendendo a riferimento come base di calcolo il personale in servizio al 31 dicembre 2018”.

La correlazione tra importi delle posizioni organizzative e il fondo integrativo

Secondo le nuove disposizioni del contratto nazionale della Funzioni Locali è stata stabilita una stretta correlazione tra importi delle posizioni organizzative e il fondo delle risorse decentrate. Infatti, un incremento del valore delle posizioni organizzative a discapito del fondo integrativo per rimanere nei vincoli di crescita del salario accessorio deve essere oggetto di contrattazione, mentre la riduzione del valore delle posizioni organizzative deve confluire quale incremento del fondo anche in via temporanea (per un solo anno) in caso di decisione da parte dell’Ente, ferma la…

>> CONTINUA A LEGGERE L’ARTICOLO INTEGRALE QUI.

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *