I dipendenti comunali a tempo indeterminato per tipologia di rapporto di lavoro e per regione [scheda n. 15]

I dipendenti comunali a tempo indeterminato sono poco meno di 381mila unità. Di questi, 339.010, l’89,0%, ha una tipologia di rapporto di lavoro full time, 30.354, l’8,0% (in aumento rispetto al 2011), ha un part time con orario di lavoro superiore al 50% di quello ordinario e infine 11.523, il 3,0% (una percentuale leggermente inferiore rispetto al 2011) un part time con meno della metà delle ore ordinarie (Tabella 1). Il numero maggiore di unità di personale con contratto a tempo indeterminato e pieno, 49.987, pari al 14,7% dei tempi pieni complessivi, si rileva nei comuni della Lombardia. Primato dei comuni lombardi si ha anche per quanto riguarda il numero di dipendenti a tempo indeterminato con orario di lavoro part time sia superiore che inferiore al 50% di quello ordinario. Sono infatti ben 6.369, pari al 21,0% del totale, le unità di tempi indeterminati con tipologia di orario di lavoro > al 50% nei comuni della regione; mentre sono 2.050, il 17,8% del totale i dipendenti che si avvalgono della formula del part time con meno della metà delle ore ordinarie. Nel 2011 a prevalere in quest’ultima tipologia di rapporto di lavoro erano le amministrazioni comunali del Lazio.

 

 

Regione 

Tempo pieno 

Part time <50% 

Part time >50% 

Totale 

 
 

Valle d’Aosta 

1.206 

57 

188 

1.451 

 

Lombardia 

49.987 

2.050 

6.369 

58.406 

 

Trentino-Alto Adige 

6.323 

619 

1.908 

8.850 

 

Veneto 

21.975 

907 

3.172 

26.054 

 

Friuli-Venezia Giulia 

8.519 

226 

1.037 

9.782 

 

Liguria 

12.111 

301 

1.022 

13.434 

 

Emilia-Romagna 

26.289 

808 

2.639 

29.736 

 

Toscana 

24.302 

580 

1.381 

26.263 

 

Umbria 

5.400 

127 

141 

5.668 

 

Marche 

8.758 

326 

570 

9.654 

 

Piemonte 

25.997 

772 

2.162 

28.931 

 

Lazio 

35.042 

1.272 

2.022 

38.336 

 

Abruzzo 

6.484 

201 

247 

6.932 

 

Molise 

1.528 

135 

112 

1.775 

 

Campania 

32.652 

765 

490 

33.907 

 

Puglia 

15.927 

302 

625 

16.854 

 

Basilicata 

3.314 

219 

149 

3.682 

 

Calabria 

9.974 

736 

981 

11.691 

 

Sicilia 

32.970 

906 

4.840 

38.716 

 

Sardegna 

10.252 

214 

299 

10.765 

 

Totale 

339.010 

11.523 

30.354 

380.887 

 

 

 

Tabella 1 Il personale a tempo indeterminato, per tipologia di rapporto di lavoro e regione (valori assoluti), 2012

 

Regione 

Tempo pieno 

Part time <50% 

Part time >50% 

Totale 

 
 

Valle d’Aosta 

1.206 

57 

188 

1.451 

 

Lombardia 

49.987 

2.050 

6.369 

58.406 

 

Trentino-Alto Adige 

6.323 

619 

1.908 

8.850 

 

Veneto 

21.975 

907 

3.172 

26.054 

 

Friuli-Venezia Giulia 

8.519 

226 

1.037 

9.782 

 

Liguria 

12.111 

301 

1.022 

13.434 

 

Emilia-Romagna 

26.289 

808 

2.639 

29.736 

 

Toscana 

24.302 

580 

1.381 

26.263 

 

Umbria 

5.400 

127 

141 

5.668 

 

Marche 

8.758 

326 

570 

9.654 

 

Piemonte 

25.997 

772 

2.162 

28.931 

 

Lazio 

35.042 

1.272 

2.022 

38.336 

 

Abruzzo 

6.484 

201 

247 

6.932 

 

Molise 

1.528 

135 

112 

1.775 

 

Campania 

32.652 

765 

490 

33.907 

 

Puglia 

15.927 

302 

625 

16.854 

 

Basilicata 

3.314 

219 

149 

3.682 

 

Calabria 

9.974 

736 

981 

11.691 

 

Sicilia 

32.970 

906 

4.840 

38.716 

 

Sardegna 

10.252 

214 

299 

10.765 

 

Totale 

339.010 

11.523 

30.354 

380.887 

 

 

Fonte: IFEL – elaborazione Dipartimento Economia Locale su dati Ministero dell’Economia e delle Finanze (2013) 
Come visto, circa il 90% del personale dei comuni italiani con rapporto a tempo indeterminato ha un orario di lavoro a tempo pieno e il restante 10% c.ca si avvale di un orario parziale. In particolare l’8,0% del personale a tempo indeterminato è part time con un orario di lavoro superiore al 50% delle ore ordinarie e il 3,0% dei tempi indeterminati è in part time con un orario di lavoro inferiore alla metà (Tabella 2).
A livello regionale è possibile evidenziare alcuni scostamenti significativi rispetto a tali valori medi. Ad esempio, nelle amministrazioni comunali del Trentino-Alto Adige, la percentuale di dipendenti a tempo indeterminato full time si riduce al 71,4%. Nelle amministrazioni di questa regione, infatti, si rileva il più alto valore percentuale di dipendenti con un part time con oltre la metà delle ore lavorative ordinarie, il 21,6%, quasi il triplo della media nazionale.
In generale, oltre al picco delle amministrazioni del Trentino-Alto Adige, anche in quelle ubicate nelle restanti regioni del nord, tranne che in Liguria e Piemonte, si rilevano, per tale tipologia contrattuale (part time >50%), valori superiori al dato medio dell’8,0%.
Questa formula contrattuale, viceversa, è meno utilizzata negli enti comunali del resto d’Italia, con le eccezioni di quelli siciliani, in cui il valore risale attestandosi al 12,5% e di quelli calabresi, 8,4%.
Nei comuni della Campania si rileva il minore impiego di tale contratto; qui, infatti, un’alta percentuale, oltre il 96% dei dipendenti è inquadrato con un tempo pieno e solo il restante 4% c.ca si avvale di un part time. Tra questi, solamente 1 su 10 usufruisce di un part time con orario superiore al 50% dell’ordinario.

 

Tabella 2 Il personale a tempo indeterminato, per tipologia di rapporto di lavoro e regione (percentuale di riga), 2012 

 

Regione 

Tempo pieno 

Part time <50% 

Part time >50% 

Totale 

 
 

Valle d’Aosta 

83,1% 

3,9% 

13,0% 

100,0% 

 

Lombardia 

85,6% 

3,5% 

10,9% 

100,0% 

 

Trentino-Alto Adige 

71,4% 

7,0% 

21,6% 

100,0% 

 

Veneto 

84,3% 

3,5% 

12,2% 

100,0% 

 

Friuli-Venezia Giulia 

87,1% 

2,3% 

10,6% 

100,0% 

 

Liguria 

90,2% 

2,2% 

7,6% 

100,0% 

 

Emilia-Romagna 

88,4% 

2,7% 

8,9% 

100,0% 

 

Toscana 

92,5% 

2,2% 

5,3% 

100,0% 

 

Umbria 

95,3% 

2,2% 

2,5% 

100,0% 

 

Marche 

90,7% 

3,4% 

5,9% 

100,0% 

 

Piemonte 

89,9% 

2,7% 

7,5% 

100,0% 

 

Lazio 

91,4% 

3,3% 

5,3% 

100,0% 

 

Abruzzo 

93,5% 

2,9% 

3,6% 

100,0% 

 

Molise 

86,1% 

7,6% 

6,3% 

100,0% 

 

Campania 

96,3% 

2,3% 

1,4% 

100,0% 

 

Puglia 

94,5% 

1,8% 

3,7% 

100,0% 

 

Basilicata 

90,0% 

5,9% 

4,0% 

100,0% 

 

Calabria 

85,3% 

6,3% 

8,4% 

100,0% 

 

Sicilia 

85,2% 

2,3% 

12,5% 

100,0% 

 

Sardegna 

95,2% 

2,0% 

2,8% 

100,0% 

 

Totale 

89,0% 

3,0% 

8,0% 

100,0% 

 

Fonte: IFEL – elaborazione Dipartimento Economia Locale su dati Ministero dell’Economia e delle Finanze (2013) 

Per quanto riguarda il tempo parziale con un orario lavorativo inferiore al 50% dell’ordinario, significativi scostamenti rispetto al valore medio si hanno per le amministrazioni comunali del Trentino-Alto Adige, del Molise, della Basilicata e della Calabria. In tali enti, infatti, si osservano le percentuali più elevate, sul totale dei rispettivi dipendenti a tempo indeterminato, di questa modalità lavorativa (tra il 5,9% e il 7,6%).
In linea di massima, nei comuni di tutte le regioni del paese, tra i dipendenti part time, prevalgono quelli con orario di lavoro superiore al 50%. Uniche eccezioni, i comuni di Molise, Campania e Basilicata.

Tabella 3 Il personale a tempo indeterminato, per tipologia di rapporto di lavoro e regione (percentuale di colonna), 2012 

 

Regione 

Tempo pieno 

Part time <50% 

Part time >50% 

Totale 

 
 

Valle d’Aosta 

0,4% 

0,5% 

0,6% 

0,4% 

 

Lombardia 

14,7% 

17,8% 

21,0% 

15,3% 

 

Trentino-Alto Adige 

1,9% 

5,4% 

6,3% 

2,3% 

 

Veneto 

6,5% 

7,9% 

10,5% 

6,8% 

 

Friuli-Venezia Giulia 

2,5% 

2,0% 

3,4% 

2,6% 

 

Liguria 

3,6% 

2,6% 

3,4% 

3,5% 

 

Emilia-Romagna 

7,8% 

7,0% 

8,7% 

7,8% 

 

Toscana 

7,2% 

5,0% 

4,5% 

6,9% 

 

Umbria 

1,6% 

1,1% 

0,5% 

1,5% 

 

Marche 

2,6% 

2,8% 

1,9% 

2,5% 

 

Piemonte 

7,7% 

6,7% 

7,1% 

7,6% 

 

Lazio 

10,3% 

11,0% 

6,7% 

10,1% 

 

Abruzzo 

1,9% 

1,7% 

0,8% 

1,8% 

 

Molise 

0,5% 

1,2% 

0,4% 

0,5% 

 

Campania 

9,6% 

6,6% 

1,6% 

8,9% 

 

Puglia 

4,7% 

2,6% 

2,1% 

4,4% 

 

Basilicata 

1,0% 

1,9% 

0,5% 

1,0% 

 

Calabria 

2,9% 

6,4% 

3,2% 

3,1% 

 

Sicilia 

9,7% 

7,9% 

15,9% 

10,2% 

 

Sardegna 

3,0% 

1,9% 

1,0% 

2,8% 

 

Totale 

100,0% 

100,0% 

100,0% 

100,0% 

 

Fonte: IFEL – elaborazione Dipartimento Economia Locale su dati Ministero dell’Economia e delle Finanze (2013)

Fonte: IFEL – elaborazione Dipartimento Economia Locale su dati Ministero dell’Economia e delle Finanze (2013) 
Come visto, circa il 90% del personale dei comuni italiani con rapporto a tempo indeterminato ha un orario di lavoro a tempo pieno e il restante 10% c.ca si avvale di un orario parziale. In particolare l’8,0% del personale a tempo indeterminato è part time con un orario di lavoro superiore al 50% delle ore ordinarie e il 3,0% dei tempi indeterminati è in part time con un orario di lavoro inferiore alla metà (Tabella 2).
A livello regionale è possibile evidenziare alcuni scostamenti significativi rispetto a tali valori medi. Ad esempio, nelle amministrazioni comunali del Trentino-Alto Adige, la percentuale di dipendenti a tempo indeterminato full time si riduce al 71,4%. Nelle amministrazioni di questa regione, infatti, si rileva il più alto valore percentuale di dipendenti con un part time con oltre la metà delle ore lavorative ordinarie, il 21,6%, quasi il triplo della media nazionale.
In generale, oltre al picco delle amministrazioni del Trentino-Alto Adige, anche in quelle ubicate nelle restanti regioni del nord, tranne che in Liguria e Piemonte, si rilevano, per tale tipologia contrattuale (part time >50%), valori superiori al dato medio dell’8,0%.
Questa formula contrattuale, viceversa, è meno utilizzata negli enti comunali del resto d’Italia, con le eccezioni di quelli siciliani, in cui il valore risale attestandosi al 12,5% e di quelli calabresi, 8,4%.
Nei comuni della Campania si rileva il minore impiego di tale contratto; qui, infatti, un’alta percentuale, oltre il 96% dei dipendenti è inquadrato con un tempo pieno e solo il restante 4% c.ca si avvale di un part time. Tra questi, solamente 1 su 10 usufruisce di un part time con orario superiore al 50% dell’ordinario.

Tabella 2 Il personale a tempo indeterminato, per tipologia di rapporto di lavoro e regione (percentuale di riga), 2012 

 

Regione 

Tempo pieno 

Part time <50% 

Part time >50% 

Totale 

 
 

Valle d’Aosta 

83,1% 

3,9% 

13,0% 

100,0% 

 

Lombardia 

85,6% 

3,5% 

10,9% 

100,0% 

 

Trentino-Alto Adige 

71,4% 

7,0% 

21,6% 

100,0% 

 

Veneto 

84,3% 

3,5% 

12,2% 

100,0% 

 

Friuli-Venezia Giulia 

87,1% 

2,3% 

10,6% 

100,0% 

 

Liguria 

90,2% 

2,2% 

7,6% 

100,0% 

 

Emilia-Romagna 

88,4% 

2,7% 

8,9% 

100,0% 

 

Toscana 

92,5% 

2,2% 

5,3% 

100,0% 

 

Umbria 

95,3% 

2,2% 

2,5% 

100,0% 

 

Marche 

90,7% 

3,4% 

5,9% 

100,0% 

 

Piemonte 

89,9% 

2,7% 

7,5% 

100,0% 

 

Lazio 

91,4% 

3,3% 

5,3% 

100,0% 

 

Abruzzo 

93,5% 

2,9% 

3,6% 

100,0% 

 

Molise 

86,1% 

7,6% 

6,3% 

100,0% 

 

Campania 

96,3% 

2,3% 

1,4% 

100,0% 

 

Puglia 

94,5% 

1,8% 

3,7% 

100,0% 

 

Basilicata 

90,0% 

5,9% 

4,0% 

100,0% 

 

Calabria 

85,3% 

6,3% 

8,4% 

100,0% 

 

Sicilia 

85,2% 

2,3% 

12,5% 

100,0% 

 

Sardegna 

95,2% 

2,0% 

2,8% 

100,0% 

 

Totale 

89,0% 

3,0% 

8,0% 

100,0% 

 

Fonte: IFEL – elaborazione Dipartimento Economia Locale su dati Ministero dell’Economia e delle Finanze (2013) 

Per quanto riguarda il tempo parziale con un orario lavorativo inferiore al 50% dell’ordinario, significativi scostamenti rispetto al valore medio si hanno per le amministrazioni comunali del Trentino-Alto Adige, del Molise, della Basilicata e della Calabria. In tali enti, infatti, si osservano le percentuali più elevate, sul totale dei rispettivi dipendenti a tempo indeterminato, di questa modalità lavorativa (tra il 5,9% e il 7,6%).
In linea di massima, nei comuni di tutte le regioni del paese, tra i dipendenti part time, prevalgono quelli con orario di lavoro superiore al 50%. Uniche eccezioni, i comuni di Molise, Campania e Basilicata.

Tabella 3 Il personale a tempo indeterminato, per tipologia di rapporto di lavoro e regione (percentuale di colonna), 2012 

   

Regione 

Tempo pieno 

Part time <50% 

Part time >50% 

Totale 

   
   

Valle d’Aosta 

0,4% 

0,5% 

0,6% 

0,4% 

   

Lombardia 

14,7% 

17,8% 

21,0% 

15,3% 

   

Trentino-Alto Adige 

1,9% 

5,4% 

6,3% 

2,3% 

   

Veneto 

6,5% 

7,9% 

10,5% 

6,8% 

   

Friuli-Venezia Giulia 

2,5% 

2,0% 

3,4% 

2,6% 

   

Liguria 

3,6% 

2,6% 

3,4% 

3,5% 

   

Emilia-Romagna 

7,8% 

7,0% 

8,7% 

7,8% 

   

Toscana 

7,2% 

5,0% 

4,5% 

6,9% 

   

Umbria 

1,6% 

1,1% 

0,5% 

1,5% 

   

Marche 

2,6% 

2,8% 

1,9% 

2,5% 

   

Piemonte 

7,7% 

6,7% 

7,1% 

7,6% 

   

Lazio 

10,3% 

11,0% 

6,7% 

10,1% 

   

Abruzzo 

1,9% 

1,7% 

0,8% 

1,8% 

   

Molise 

0,5% 

1,2% 

0,4% 

0,5% 

   

Campania 

9,6% 

6,6% 

1,6% 

8,9% 

   

Puglia 

4,7% 

2,6% 

2,1% 

4,4% 

   

Basilicata 

1,0% 

1,9% 

0,5% 

1,0% 

   

Calabria 

2,9% 

6,4% 

3,2% 

3,1% 

   

Sicilia 

9,7% 

7,9% 

15,9% 

10,2% 

   

Sardegna 

3,0% 

1,9% 

1,0% 

2,8% 

   

Totale 

100,0% 

100,0% 

100,0% 

100,0% 

   

Fonte: IFEL – elaborazione Dipartimento Economia Locale su dati Ministero dell’Economia e delle Finanze (2013) 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *