La condanna del dipendente per reati contro la pubblica amministrazione conduce al danno all’immagine azionabile davanti al giudice contabile. Tuttavia, nel caso in cui in sede penale, mediante costituzione di parte civile da parte della PA, il dipendente sia stato condannato in sede civile al danno all’immagine, la procura non può nuovamente citare il dipendente per il medesimo danno
Risarcimento del danno
Il Consiglio di Stato, sez. VII, con la sentenza del 27 marzo 2023, n. 3094, ha stabilito che è necessario che si dimostri sia la colpa e sia la conseguenza derivante dal danneggiamento
La Corte di Cassazione con ordinanza del 8 febbraio 2023 n. 3804, afferma che la perdita di chance di miglioramento deriva dalla mancanza di un programma e di obiettivi incentivanti, omessi dal datore di lavoro, per cui le somme risarcitorie ottenute, destinate a riparare un pregiudizio, non costituiscono reddito imponibile e quindi non sono soggette a tassazione
Ancora una volta la Corte di Cassazione interviene in merito alla questione delle modalità del calcolo del danno eurounitario per reiterazione abusiva dei contratti a termine
Lo spostamento del responsabile dei servizi finanziari in altri settori dell’ente, pur formalmente equivalenti, ma privi di attività di tipo gestionale e direttivo, conduce ad un demansionamento risarcibile che, se non prolungato nel tempo, si converte in danno all’immagine del funzionario
La Cassazione interviene in tema di quantificazione del danno biologico a favore del lavoratore mettendo in relazione il ruolo delle tabelle con il ruolo del giudice di determinazione in via equitativa
La lavoratrice è stata vittima di un noto incidente a bordo di una nave da crociera affondata nel 2012 e la Corte di Cassazione si pronuncia sul riconoscimento del risarcimento per il 'patema d'animo' derivato dall'incidente
La Corte di Cassazione si pronuncia sull’onere della prova nel caso di domanda del lavoratore di risarcimento del danno da superlavoro
Con la sentenza n. 29611 depositata l' 11 ottobre 2022 la Corte di Cassazione afferma il principio secondo cui ogni forma di tecnopatia dimostrabile come certa conseguenza da attività lavorativa deve essere assicurata dall'INAIL
La Cassazione (ordinanza n.30173/2022) ha riformato la sentenza dei giudici di appello, che avevano seguito il primo intervento dei giudici di legittimità, precisando che solo la stabilizzazione diretta, ovvero l’ingresso a tempo indeterminato effettuato in modo automatico, sarebbe sufficiente per eliminare il danno comunitario, le altre procedure indirette di stabilizzazione non sarebbero in grado di evitare il danno comunitario