Nella Pa censiti i precari

Fonte: Il Sole 24 Ore

Via libera all’applicazione che consente alle pubbliche amministrazioni di comunicare i dati relativi al lavoro flessibile e agli incarichi dirigenziali affidati senza evidenza pubblica. Lo ha comunicato la Funzione pubblica, con una nota del 20 marzo, specificando che la procedura coinvolgerà inizialmente le amministrazioni centrali, le agenzie fiscali, gli enti pubblici di ricerca e gli enti pubblici non economici. Solo successivamente verranno interessati gli enti locali. La scelta di scaglionare gli inserimenti è dettata probabilmente dalla necessità di non creare un sovraccarico del nuovo sistema web, anche se viene specificato che sicuramente il tutto dovrà partire entro il 30 aprile. Inoltre, le amministrazioni, avranno due mesi di tempo dall’apertura della rilevazione per concludere l’adempimento. Termine ultimo: 30 giugno. Gli enti locali dovranno quindi aspettare un successivo avviso da parte della Funzione pubblica, ma nel frattempo conviene preparare le informazioni che dovranno essere inviate. Il monitoraggio del lavoro flessibile nasce dall’articolo 36, comma 3, del Dlgs 165/2001 così come modificato dall’articolo 17, comma 26, lettera b) del Dl 78/2009, che ha previsto l’obbligo di comunicare agli organismi di valutazione (o di controllo interno) e alla Funzione pubblica un analitico rapporto sulle tipologie di lavoro flessibile entro il 31 gennaio di ciascun anno. Tra i dati da preparare, in base alla legge 190/2012 (anticorruzione), ci sono anche quelli finalizzati a rilevare le posizioni dirigenziali attribuite a persone, anche esterne alle pubbliche amministrazioni, individuate discrezionalmente dall’organo di indirizzo politico senza procedure pubbliche di selezione.

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