La gestione del personale degli enti territoriali

di C. Dell’Erba (www.ilpersonale.it 18/5/2015)

La diminuzione della spesa del personale, la diminuzione del numero dei dirigenti e dei dipendenti; il calo in particolare dei rapporti flessibili; il permanere di differenze nel trattamento economico e l’ancora ridotta incidenza del peso percentuale della indennità di risultato. Sono queste le principali indicazioni contenute nella deliberazione della sezione autonomie della Corte dei conti n. 16 dello 11 maggio “La spesa del personale degli enti territoriali”. Per come espressamente previsto dal Legislatore, questo documento viene trasmesso al Parlamento. L’elaborazione si riferisce all’anno 2013 o, meglio, al triennio 2011/2013 ed è elaborata sui dati del conto annuale, informazioni che le singole amministrazioni hanno trasmesso alla Ragioneria Generale dello Stato entro il 31 maggio del 2014.
In premessa, si ricorda che “il comparto è formato per il 76% dai comuni, per l’11% dalle province e per il 7% dalle regioni a statuto ordinario. Sono esclusi taluni enti che rappresentano appena il 6% del settore (Camere di commercio, ex IPAB, Comunità montane, Agenzie per la protezione dell’ambiente, Autorità di bacino, altri enti regionali, etc.)”.

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