Una lavoratrice agisce in giudizio contro il datore di lavoro al fine di fare accertare le condotte di mobbing, di straining e di demansionamento, con richiesta del conseguente risarcimento del danno patito, oltre che per ottenere la superiore qualifica dirigenziale asseritamente spettante per aver svolto mansioni superiori. Le valutazioni della Cassazione
Mobbing e dintorni
La PA deve disporre il controllo sulle assenze per malattia dei dipendenti, avendo come obiettivo il contrasto e la prevenzione dell'assenteismo, senza dimenticare la condotta complessiva del dipendente e gli oneri connessi all'effettuazione della visita
La Cassazione afferma che il danno da mobbing può essere posto a carico dell’INAIL in sostituzione del datore di lavoro
La Cassazione traccia i contenuti del mobbing nei confronti del vice comandante della Polizia Locale
I giudici di legittimità hanno esaminato in modo puntuale le condotte vessatorie compiute dall’amministrazione nei confronti del vicecomandante della Polizia Locale, confermando le conclusioni cui è pervenuta la Corte dei Appello che le ha qualificate quale mobbing, disponendo...
Il Tar Reggio Calabria, nella sentenza 1 febbraio 2017, n. 84 ha precisato che il danno da demansionamento e il danno da mobbing costituiscono due distinte situazioni giuridiche: il mobbing, diversamente dal demansionamento, è caratterizzato dall’esistenza di un intento persecutorio da parte del datore di lavoro
Il caso di mobbing presentato all’attenzione dei giudici di legittimità, riguarda il demansionamento e lo svuotamento delle funzioni di un dipendente pubblico ad opera dell’amministrazione Comunale
Nessuna clemenza, da parte dei giudici contabili, per il Sindaco e l’intera Giunta Comunale per le attività persecutorie (mobbing) perpetrate nei confronti del Segretario Comunale, le cui spese accertate dal giudice del lavoro sono state poste per intero a carico dei citati organi politici