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La possibilità di proroga dei contratti a tempo determinato oltre il periodo massimo
Il caso posto all’attenzione della magistratura contabile riguarda la possibilità di proroga dei contratti a tempo determinato che, in relazione all’assorbimento del personale di area vasta, hanno impedito i comuni di attivare le relative assunzioni a tempo indeterminato tale da differirne i termini

Le disposizioni sui contratti a tempo determinato sono contenute all’art.36 del d.lgs.165/01 il quale prevede, al comma 5-ter, introdotto dall’art. 4 del d. l. n. 101/2013, che le disposizioni del d. lgs. n. 368/2001 si applichino alle pubbliche amministrazioni, “fermi restando per tutti i settori l’obbligo di rispettare il comma 1, la facoltà di ricorrere ai contratti di lavoro a tempo determinato esclusivamente per rispondere alle esigenze di cui al comma 2 e il divieto di trasformazione del contratto di lavoro da tempo determinato a tempo indeterminato”. Il caso posto all’attenzione della magistratura contabile riguarda la possibilità di proroga dei contratti a tempo determinato che, in relazione all’assorbimento del personale di area vasta, hanno impedito i comuni di attivare le relative assunzioni a tempo indeterminato tale da differirne i termini, anche per la stabilizzazione del personale previste dall’art. 4 del d.l. n. 101/2013, al 31/12/2018. Nel caso concreto un comune chiede se sia possibile prorogare un contratto a tempo determinato che abbia superato il limite massimo dei tre anni, avvalendosi della così detta proroga finalizzata.

LE DISPOSIZIONI LEGISLATIVE SULLA PROROGA DEI CONTRATTI
La Corte dei conti, Sezione regionale di controllo per l’Abruzzo, nella deliberazione 03/11/2016 n.220 evidenzia in via preliminare come, la proroga dei contratti a tempo determinato, sia stata disposta dal comma 9, dell’art. 4 del d.l. n. 101/2013, con riferimento alle amministrazioni che, nella programmazione triennale del fabbisogno di personale 2013-2016, avessero previsto di effettuare procedure concorsuali. Tale possibilità di proroga si riferiva, in ogni caso, ai contratti di lavoro a tempo determinato stipulati con dipendenti che avessero maturato, alla data di pubblicazione della legge di conversione del decreto (30 ottobre 2013), almeno tre anni di servizio alle proprie dipendenze.

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