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Pubblico impiego, in 30mila sfilano nella Capitale contro i tagli al settore

Lo sciopero indetto da Cgil e Uil. Camusso: ”Serve una vera lotta agli sprechi”. Angeletti: ”Ridurre i costi della politica”. La Cisl non ha partecipato. Bonanni: ”Protesta inutile”. Patroni Griffi: ”Spero che anche chi sciopera torni al tavolo”

Circa 30mila lavoratori del pubblico impiego, secondo gli organizzatori, hanno partecipato questa mattina alla manifestazione a Roma dello sciopero indetto da Cgil e Uil. Hanno aderito alla protesta anche Ugl e Confsal mentre la Cisl non ha partecipato. Il corteo, partito da Piazza Esedra, si è concluso in piazza Santi Apostoli.

Per il segretario generale della Cgil Susanna Camusso bisognerebbe “tagliare la spending review che non va bene”, riorganizzare e ”fare una vera lotta agli sprechi”. “In una stagione così difficile non siamo di fronte ad una operazione di risparmi di sprechi o a una riforma della pubblica amministrazione – ha sottolineato – ma a tagli lineari che si riflettono sui servizi ai cittadini”.

”L’unica politica che fa il governo è continuare a fare i licenziamenti ma invece – ha ricordato -, vendere e creare lavoro è la ricetta per uscire dalla crisi”.

Poi, commentando l’ipotesi di un governo Monti bis, ha dichiarato: “C’è la sensazione di un Paese che non ce la fa a costruire alternative politiche diverse per uscire dalla crisi”.

Per il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, il dibattito su un eventuale secondo mandato del premier è ”molto astratto e prematuro”. ”Avrebbe senso farlo – ha spiegato – se si sciogliessero adesso le Camere”.

Commentando un intervento del presidente di Confindustria Giorgio Squinzi sul ‘Sole 24 ore’, Angeletti ha dichiarato che i buoni propositi ”non si possono raggiungere se non si arriva a un taglio serio dei costi della politica perché quello è il vero cancro del nostro Paese”.

“Noi chiediamo al governo – ha aggiunto – di ttrattare il lavoro pubblico come gli altri lavori, quando c’è una grande riorganizzazione di un’impresa di discute e invece il governo fa l’esatto opposto taglia in maniera orizzontale e chiama i sindacati come fossero una specie di badanti”.

Il leader della Cisl Raffaele Bonanni spiega le ragioni del ‘no’ del sindacato allo sciopero di oggi. ”Finché c’è un tavolo di confronto aperto al ministero noi trattiamo – ha affermato – mentre altri hanno proclamato la protesta già da due mesi e mezzo”. Per Bonanni è uno sciopero ”che non si propone alcun obiettivo. Non vedo alcun nesso tra l’esigenza di riorganizzare il pubblico impiego e la protesta sterile”. ‘

Il ministro della Pubblica amministrazione, Filippo Patroni Griffi, rispondendo ad una domanda sullo sciopero di Cgil e Uil, ha osservato: ”Rispetto le posizioni di tutti” ma sulla riorganizzazione della pubblica amministrazione ”vorrei che non si autoescludesse nessuno, soprattutto le organizzazioni dei lavoratori”. ”Con molte di queste il tavolo è aperto – ha aggiunto -, spero che anche gli altri, quelli che scioperano, raggiungano il tavolo”.

Immediata la replica di Camusso al ministro dal palco della manifestazione: ”Noi andremo al tavolo, non scappiamo – ha assicurato – e andremo a dirgli, a differenza di quello che lui pensa, che i lavoratori pubblici non sono corporativi”. ”Il tavolo l’ha abbandonato lui quando ha cancellato l’accordo fatto”, ha poi sottolineato.

(FONTE: Adnkronos)


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