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Confsal-Unsa, basta con gogna mediatica sul lavoro pubblico
Battaglia: Chiediamo a tutte le forze politiche di prendere impegni concreti per la futura legislatura su come intendono gestire il rilancio della produttività e dell'efficienza della Pa

“E’ inaccettabile che ancora una volta si parli di tagliare gli stipendi pubblici. Peraltro, essi sono bloccati ai valori del 31 dicembre 2009 e sono totalmente insufficienti a garantire la sicurezza ai lavoratori e alle proprie famiglie dalle insidie della precarietà economica e sociale”. Lo afferma Massimo Battaglia, segretario generale della federazione Confsal-Unsa.

“E’ con sgomento e preoccupazione – sottolinea – che quindi leggiamo le dichiarazioni di ieri del presidente del Consiglio dimissionario, Mario Monti, sulla necessità di tagliare gli stipendi pubblici. Dopo anni di massacro mediatico abbiamo il diritto, come lavoratori di questo Paese, al rispetto e alla considerazione. Non tolleriamo più che si parli di pubblica amministrazione solo in termini negativi e demagogici”.

“Ci vogliamo augurare – aggiunge Battaglia – che dietro alla vaghezza di quest’utima affermazione del presidente Monti, che richiederebbe una precisazione da parte sua, ci sia invece la sola ed encomiabile intenzione di razionalizzare la spesa pubblica e di toccare quelle innumerevoli posizioni di privilegio che esistono nella macchina burocratica italiana e che creano una vera e propria casta politico-amministrativa che ha costi insostenibili per la comunità”.

“C’è però – avverte il segretario generale Confsal – un aspetto positivo nella dichiarazione del presidente del Consiglio e voglio sottolinearlo: l’aver parlato di pubblica amministrazione in campagna elettorale, mentre in molti sembrano aver dimenticato questo importantissimo settore del nostro sistema paese”.

“Chiediamo pertanto a tutte le forze politiche – conclude Battaglia – di prendere impegni concreti per la futura legislatura su come intendono gestire il rilancio della produttività e dell’efficienza della P.a., devastata dai tagli lineari, e le legittime esigenze dei lavoratori che chiedono l’immediato sblocco delle retribuzioni e il rilancio del turn over”.

(FONTE: Adnkronos)


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