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P.A.–RAPPORTO ARAN, nulla di cui gioire: meno occupazione, meno salari non sono dati positivi. Rilanciare subito la contrattazione integrativa
Comunicato stampa unitario Fp-Cgil, Fp-Cisl, Uil-Fpl e Uil-Pa

Pubblichiamo il comunicato stampa unitario Fp-Cgil, Fp-Cisl, Uil-Fpl e Uil-Pa

 

“Dati che confermano una perdita di salario nominale che in termini reali è ben più gravosa. Le lavoratrici e i lavoratori dei settori pubblici non hanno perso solo l’1,6% del valore dei loro stipendi. Rispetto ai tassi di inflazione dell’intero triennio 2010/2012 il loro potere d’acquisto ha visto una erosione pari al 7,2%”, questo il contenuto di una dichiarazione congiunta di Rossana Dettori, Giovanni Faverin, Giovanni Torluccio e Benedetto Attili, rispettivamente Segretari Generali di Fp-Cgil, Fp-Cisl, Uil-Fpl e Uil-Pa  in merito ai dati illustrati stamattina dall’Aran nel suo rapporto semestrale sulle retribuzioni dei dipendenti pubblici. Le tre sigle sindacali chiedono di “far ripartire subito la contrattazione integrativa in ogni ente, per sostenere le buste paga di lavoratori ingiustamente colpiti dal blocco dei contratti nazionali e riorganizzare le amministrazioni pubbliche”.
 
“I dati parlano di 265.000 posti di lavoro in meno negli ospedali, nelle scuole materne e in generale nel sistema dei servizi ai cittadini, di tanti lavoratori precari a cui bisogna dare prospettiva, di competenze che mancano e di professionalità che non sono valorizzate al meglio. Il punto è che occorre bloccare la spirale perversa secondo cui calano i salari dei dipendenti pubblici e cresce la spesa pubblica per beni e servizi.”, proseguono i sindacalisti.
 
“Certamente”, concludono i segretari generali, “non è l’Aran l’artefice di questa situazione, ma i Governi  che si sono alternati alla guida del Paese in questi ultimi cinque anni. E’ urgente, a questo punto, l’apertura di una stagione in cui si ricominci a parlare di lavoro pubblico in termini di investimento. Riorganizzazione vera dei servizi, razionalizzazione delle risorse, investimenti su salari e nuova occupazione devono tornare a essere i punti fondamentali del dibattito politico sul lavoro pubblico”.

Roma, 9 aprile 2013


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