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Confsal-Unsa, soddisfatti da risultato Aran su rappresentatività
Battaglia

“Siamo estremamente soddisfatti per il risultato provvisorio certificato dall’Aran sulla rappresentatività sindacale”. Lo afferma Massimo Battaglia, segretario generale della federazione Confsal-Unsa. “La nostra organizzazione – dice – si conferma di gran lunga il quarto sindacato italiano nel comparto ministeri, e prima forza in alcuni dicasteri importanti. I dati resi noti dall’Aran decretano una crescita sia delle iscrizioni dei lavoratori alla Confsal-Unsa, che dei voti ricevuti dalla nostra o.s. in occasione delle elezioni rsu del marzo scorso”.

“Appare evidente – fa notare – confrontando questi dati del 2012 con quelli del 2007, che molte organizzazioni sindacali, confederali e non, hanno subito una forte diminuzione di consensi tanto in termini di iscrizioni che di voti ricevuti alle elezioni”.

“Ciò – sostiene il sindacalista – rende la netta affermazione della Confsal-Unsa ancora più preziosa e per questo sento il dovere di ringraziare tutte quelle migliaia di lavoratrici e di lavoratori che si sono stretti attorno alla nostra bandiera e a questo modo di fare sindacato”.

“Con orgoglio sottolinea – oggi possiamo dire, una volta di più, che il nostro sindacalismo autonomo è forte e altamente radicato nel territorio nazionale. Il successo che porta a quasi il 13% di rappresentatività la Confsal-Unsa è il segno, secondo me, che i lavoratori ritengono sempre più necessario affidarsi ad un sindacato che non abbia né retaggi ideologici e né legami con qualche area politica, visto che ciò si trasforma sempre in un debito o in una limitazione dell’attività di tutela sindacale”.

“Utilizzeremo questa forza attribuitaci dai lavoratori – conclude il segretario generale – in primis per proseguire la grande battaglia sull’adeguamento delle buste paga dei dipendenti pubblici, in linea con quanto già fatto attraverso la manifestazione ‘Stipendio day’. Inoltre, a breve, annunceremo ulteriori iniziative da realizzare direttamente sul territorio nazionale e volte a rivendicare l’ormai indifferibile rilancio del reddito dei lavoratori statali”.

(FONTE: Adnkronos)


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