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Sblocco concorsi pubblici: "Occasione unica per ridare speranza ai giovani”
Il ministro per la PA Renato Brunetta evidenzia anche l'importanza del rinnovo dei contratti del pubblico impiego

Durante la presentazione della relazione 2020 del CNEL sui livelli e le qualità dei servizi offerti dalle Amministrazioni, il ministro per la PA Renato Brunetta è intervenuto annunciando lo sblocco, da parte del governo, di tutti i concorsi della Pubblica Amministrazione: “il Comitato tecnico scientifico, dopo un utile confronto sulla base delle mie proposte, ha consentito di sbloccare tutti i concorsi della Pubblica Amministrazione bloccati dal Covid. Abbiamo trovato la strada, il percorso per fare tutti i concorsi e farli magari anche meglio del passato, basta ai concorsi con carta e penna.” Secondo Brunetta, questa decisione significa ” ridare la speranza a decine di migliaia, se non centinaia di migliaia, di giovani che attraverso un concorso possono entrare nella PA. Domani si esprimerà un processo di fortissima innovazione e una scelta di speranza.”

Il ministro si è poi focalizzato sull’importanza di una nuova stagione contrattuale: “Rinnoverò tutti i contratti della PA. E non è un privilegio, ma la condizione per far ripartire l’intero Paese. Il contratto è fondamentale, se non c’è il contratto il sistema non può ripartire. Non voglio dualismo tra garantiti e non garantiti ma voglio un’Italia che superi i dualismi, come quello tra Nord e Sud. Negli ultimi dieci anni la PA è stata vista solo come un costo e la contrattazione è stata bloccata, mentre il rinnovo dei contratti è come la benzina. È la cosa che ti fa andare avanti”. Brunetta ha proseguito sottolineando il valore dell’opportunità offerta all’intero apparato amministrativo: “sono ripartito 12 anni dopo la mia esperienza a Palazzo Vidoni per riformare la Pubblica amministrazione in una congiuntura favorevole, perché siamo in un momento in cui l’Europa ha deciso di indebitarsi per ripartire. Questo è un fatto straordinario, un “momento Hamilton” per l’Europa, come quello che ha fatto unire gli Stati Uniti. Abbiamo 200 miliardi che sono figli dell’indebitamento Ue e che sono un enorme e straordinario catalizzatore di riforma. Recovery vuol dire sviluppo, ma resilienza vuol dire riforme. Poi abbiamo un secondo elemento: la presidenza del Consiglio di Mario Draghi. Ovvero, un governo di unità nazionale, con la rispettosa opposizione di Fdi. Una leadership come quella di Draghi – ha affermato il ministro in conclusione – è di straordinaria valenza in termini di credibilità internazionale, e questo è un asset”.


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