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Giudici contabili e circolare al Decreto Crescita. Due pareri contrapposti e uno condiviso
I giudici contabili iniziano a confutare le indicazioni contenute nella circolare interministeriale sul calcolo delle capacità assunzionali dei Comuni, pur non essendo ancora stata pubblicata ufficialmente. Analisi di tre deliberazioni delle Corti dei conti

I giudici contabili iniziano a confutare le indicazioni contenute nella circolare interministeriale sul calcolo delle capacità assunzionali dei Comuni, pur non essendo ancora stata pubblicata ufficialmente. In ordine di tempo il Collegio contabile della Toscana (deliberazione n. 61/2020) è il primo a smentire che sia possibile salvare i precedenti vincoli assunzionali se il Comune ha attivato la mobilità obbligatoria (ex art. 34-bis del d.lgs. 165/2001). Successivamente è la volta del Collegio contabile della Campania (deliberazione n. 111/2020) a smentire che il Fondo crediti di dubbia esigibilità sia riferito al bilancio di previsione e non al suo assestamento. Infine, è la volta del Collegio contabile dell’Umbria (deliberazione n. 110/2020) il quale in coerenza con la circolare smentisce la possibilità che per gli enti non virtuosi sussista ancora il turn-over tale da far sopravvivere la neutralità della mobilità volontaria.

Il passaggio alla nuova normativa

Pur non essendo ancora stata pubblicata da nessuno dei tre Ministeri emittenti (Funzione Pubblica, Economia e Interni) la circolare è stata resa disponibile e visibile sul WEB con relativa bollinatura da parte del MEF, potendo in tal modo essere considerata definitiva. La Conferenza Stato-Città del 30 gennaio 2020 aveva stabilito di rendere operativo il D.P.C.M. sulle assunzioni a partire dal 20 aprile 2020 e, al contempo, di accompagnare il decreto attuativo, sui nuovi calcoli delle capacità assunzionali, con una circolare esplicativa avente la missione di chiarire alcuni punti oscuri del decreto crescita e del medesimo D.P.C.M. a firma dei tre Ministeri. Il primo punto controverso, che avrebbe dovuto sciogliersi, ha riguardato la mancata precisazione del passaggio tra la vecchia e la nuova normativa ai fini delle assunzioni di personale da parte dei comuni. La circolare ha cercato di risolvere il problema facendo salve, dalla nuova normativa, le assunzioni che avessero previsto l’attivazione della mobilità obbligatoria prima della data del 20 aprile 2020.

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