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La lotta al Coronavirus non va in ferie
Pronto il nuovo D.P.C.M. che proroga le misure di contenimento e le linee guida regionali. La preview: mascherine, distanziamento, discoteche chiuse fino al 31 luglio

di FRANCESCO CERISANO (da Italia Oggi) – In collaborazione con Mimesi s.r.l.

Le misure anti Covid non vanno in vacanza. Il divieto di assembramento e l’obbligo di indossare la mascherina nei luoghi chiusi aperti al pubblico e sui mezzi di trasporto così come tutte le volte in cui, anche all’aperto, non sia possibile mantenere la distanza di sicurezza, non cesseranno domani ma resteranno in vigore almeno fino al 31 luglio (attuale deadline dello stato di emergenza, destinata tuttavia a essere prorogata almeno fino al prossimo 31 ottobre). Prorogate fi no al 31 luglio anche le misure igienico-sanitarie anti Covid con cui gli italiani stanno ormai prendendo dimestichezza dalla riapertura delle attività produttive (disinfezione dei locali, gel disinfettanti all’ingresso dei negozi, lavaggio frequente delle mani). Restano ancora chiuse le discoteche e le sale da ballo (all’aperto e al chiuso) salvo diverse indicazioni delle regioni che potranno stabilire date differenti per la ripresa delle attività in relazione all’andamento della situazione epidemiologica nei propri territori. Restano sospese anche le crociere e gli arrivi dai 13 paesi considerati a rischio dall’ordinanza del ministro della salute, Roberto Speranza, dello scorso 9 luglio: Armenia, Bahrein, Bangladesh, Brasile, Bosnia Erzegovina, Cile, Kuwait, Macedonia del Nord, Moldova, Oman, Panama, Perù e Repubblica Dominicana. Sarà invece consentito l’ingresso in Italia dei residenti in Algeria, Australia, Canada, Georgia, Giappone, Montenegro, Marocco, Nuova Zelanda, Ruanda, Serbia, Repubblica di Corea, Thailandia, Tunisia, Uruguay. Obbligo di quarantena (sorveglianza sanitaria e isolamento fiduciario) per coloro che arrivano in Italia da paesi diversi da Ue, area Schengen, Regno Unito, Andorra, San Marino, Vaticano e principato di Monaco. È l’effetto dell’ultimo decreto della presidenza del consiglio dei ministri messo a punto da palazzo Chigi per prorogare l’efficacia delle misure di contenimento previste nel dpcm 11 giugno 2020 (in vigore fi no al 14 luglio).

Prorogate anche le ordinanze del ministro della salute del 30 giugno e 9 luglio 2020. Prorogate le linee guida regionali per le riaperture L’estensione di efficacia delle norme anti Covid coinvolge anche tutte le misure contenute nelle linee guida regionali per la riapertura delle attività economiche e produttive allegate al dpcm 11 giugno. Resta quindi in vigore l’obbligo per le attività di ristorazione di chiedere le generalità ai clienti che dovranno essere conservate per 14 giorni, così come l’obbligo di posizionare i tavoli ad almeno un metro di distanza. Fino al 31 luglio i camerieri saranno obbligati a utilizzare la mascherina. Confermata anche l’indicazione di favorire la consultazione online dei menu sul proprio cellulare. Per quanto riguarda le spiagge e gli stabilimenti balneari, resta in vigore il divieto di assembramento e l’obbligo di mantenere la distanza di un metro tra gli ombrelloni in modo da garantire una superficie di almeno 10 metri quadri a postazione. L’indicazione di privilegiare l’accesso tramite prenotazione e di conservare per due settimane l’elenco delle presenze varrà per gli stabilimenti balneari ma anche per il settore dei servizi alla persona (parrucchieri, estetisti), questi ultimi obbligati a usare, assieme ai clienti, la mascherina. Resta in vigore anche il divieto di praticare in spiaggia attività ludico-sportive che possano dar luogo ad assembramenti.

Per i cinema e gli spettacoli dal vivo restano confermati i limiti nazionali di 200 spettatori al chiuso e 1.000 all’aperto che però possono essere derogati dalle normative regionali. Come accaduto in Puglia dove il governatore Michele Emiliano con un’ordinanza del 5 luglio ha elevato a 1.000 il numero massimo di spettatori per gli eventi al chiuso. Per quanto riguarda gli spettacoli all’aperto la Puglia ha individuato un codice di affollamento massimo, fissato in 0,7 persone al metro quadro con un tetto massimo di 3.000 spettatori. Il codice di affollamento di 0,7 persone al metro quadro si applicherà anche alle discoteche che il governatore pugliese ha deciso di riaprire. Se nel periodo “finestra” di 15 giorni dalla riapertura la curva epidemiologica della regione non dovesse peggiorare, il codice di affollamento tornerà ad essere quello previsto dalle norme vigenti, ossia 1,2 persone al metro quadro.


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