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Mascherine, sanificazioni, temperatura, ecco le regole per il rientro dei dipendenti pubblici
Nuovo protocollo legato alla direttiva e alla norma sui rientri in sicurezza dei dipendenti pubblici negli uffici: l'annuncio del ministro della Pubblica Amministrazione

di DANIELA CASCIOLA (dal Sole 24 Ore) – In collaborazione con Mimesi s.r.l.

Nuovo protocollo legato alla direttiva e alla norma sui rientri in sicurezza dei dipendenti pubblici negli uffici. Lo ha annunciato il ministro per la PA, Fabiana Dadone, durante una web conference della Cisl Fp nazionale. Il Ministero è al lavoro su questo documento che nasce dall’esigenza non solo di garantire rientri in piena tutela della salute ma anche di riorganizzazione sull’arretrato. E ancora, servirà a dare un segnale alle imprese: «per dare la sensazione alle imprese che lo Stato fa da traino in questa fase di rilancio».
É l’altra faccia della medaglia di una Pubblica Amministrazione ben strutturata intenzionata a fare tesoro dell’esperienza di lavoro agile imposta dall’emergenza e ora pronta al salto di qualità. Ma anche su questo, il ministro, pur tenendo fede all’obiettivo del 30% dei dipendenti che a regime opererà in smart working, ha precisato che la Funzione pubblica dovrà accompagnare le amministrazioni nei percorsi di cambiamento. Con indicazioni rapportate alle esigenze delle amministrazioni e tarate sulle diverse dimensioni degli enti stessi. Il lavoro agile deve adattarsi alle diverse tipologie di soggetti, insomma.

Al fine di favorire la piena ripartenza di tutti i servizi erogati, anche attraverso lo smart working, le linee guida condivise, in coerenza con i provvedimenti normativi nazionali e regionali, vogliono essere supporto alle pubbliche amministrazioni per garantire la salute e sicurezza sul luogo di lavoro, a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori e della cittadinanza.
Nel Protocollo vengono declinate sia le misure di prevenzione del contagio, le misure igieniche di protezione per i dipendenti e i collaboratori esterni sia le misure per l’incremento dello smart working, da considerare in un quadro di autonomia organizzativa e di specificità dei comuni lombardi e delle province in termini di dimensione ed estensione. La Pubblica Amministrazione ha saputo adattarsi in modo rapido all’urto sociale del virus, garantendo comunque una piena operatività dei servizi essenziali anche da remoto e mostrando tutto il suo potenziale di fronte alle sfide dell’innovazione.

Questa pandemia ha reso ancora più evidente come per affrontare le emergenze e gestire le tante e diverse difficoltà occorrano sinergie e risposte quanto più congruenti e condivise.
Il valore di questa intesa è dato anche dall’intento delle parti firmatarie di mantenere, da ora in avanti, un confronto costante per applicare e aggiornare il Protocollo, risolvendo problematiche che dovessero sorgere o migliorandone aspetti laddove necessario. Un confronto periodico come luogo per monitorare le condizioni di lavoro e l’organizzazione dei servizi, segnalare le criticità, elaborare proposte, trovare soluzioni anche – come sarebbe auspicabile – provando a coinvolgere Regione

* In collaborazione con Mimesi.s.r.l.


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