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Coronavirus: concorsi digitali e veloci con prove sul territorio
Le novità per le misure di selezione del personale pubblico nelle dichiarazioni del ministro per la PA, Dadone

di DANIELA CASCIOLA (dal Sole 24 Ore) – In collaborazione con Mimesi s.r.l.

Concorsi snelli e semplificati con procedure digitalizzate e prove decentrate sul territorio. Il che aiuta come misura anticontagio oltre che a riavviare l’operazione di svecchiamento del personale – bloccata dall’emergenza – e far fronte alle uscite anticipate di Quota 100 ma anche al ritardo nella rigenerazione dell’impiego pubblico dovuto al blocco del turn over, al taglio delle spese per la formazione e al blocco generalizzato delle assunzioni degli ultimi dieci anni . E, poi, nuovi bandi-tipo che privilegeranno conoscenze digitali, competenze organizzative e peculiarità attitudinali . Sono le misure per la selezione del personale pubblico di cui ha parlato il Ministro della Pa Fabiana Dadone, in audizione alla commissione Affari costituzionali della Camera (Articolo di approfondimento qui).

La formula proposta si applicherà in deroga e in via sperimentale fino al 31 dicembre 2020 e permetterà svolgere le procedure concorsuali attraverso un massiccio ricorso all’utilizzo degli strumenti digitali, decentrandole in più sedi sul territorio nazionale con lo scopo di evitare lo spostamento dei candidati. In questo modo si supereranno le problematiche relative al rischio di contagio e al tempo stesso si permetteranno prove veloci e digitalizzate, fermi restando i principi di trasparenza, imparzialità e buona amministrazione.

La digitalizzazione consentirà una velocizzazione anche nei tempi di correzione delle prove sostenute con una ricaduta complessiva sulla riduzione dei tempi del concorso (attualmente un concorso dura in media 18 mesi, ha ricordato il Ministro).

Nella stessa direzione va l’idea di stabilizzare i risultati ottenuti sotto la spinta dell’emergenza in fatto di smart working. È in poche settimane in linea generale circa l’85% di lavoratori in smart working. L’obiettivo futuro è quello di individuare una soglia di implementazione non inferiore al 30% stabile. Per arrivare a questo, la prima mossa sarà quella di avviare il monitoraggio a regime del lavoro agile con una consultazione specifica che raccolga anche le esperienze dirette. Si procederà attraverso la rilevazione sistematica non solo dei dati ma anche delle procedure e delle buone pratiche di cui le amministrazioni sul territorio sono ricche.


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