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Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il D.P.C.M sulle assunzioni degli Enti locali
Definite le modalità di calcolo degli spazi assunzionali: senza futuri correttivi ingressi in possibile frenata nei prossimi anni

All’interno della Gazzetta Ufficiale. n. 108 del 27 aprile è stato finalmente pubblicato il D.P.C.M. della Funzione pubblica datato 17 marzo 2020, recante le misure per la definizione delle capacità assunzionali di personale a tempo indeterminato dei Comuni.
Il decreto basa il calcolo degli spazi assunzionali sulla quantificazione per ciascun ente del rapporto tra spese di personale ed entrate correnti al netto del fondo crediti di dubbia esigibilità.

Il meccanismo stabilisce pertanto di utilizzare i dati dei rendiconti approvati che, a scorrimento, saranno di volta in volta diversi. Ogni anno, pertanto, ci sarà la possibilità di ottenere un risultato differente di tale percentuale che porterà a capire quale margine assunzionale utilizzare ma solo per quell’anno. L’esercizio successivo si riparte con un nuovo calcolo. Come si legge sul Sole 24 Ore di stamattina, in estrema sintesi: “Un ente nel 2020 potrebbe trovarsi nella fascia più virtuosa, mentre nel 2021 potrebbe salire nella fascia intermedia o addirittura in quella meno virtuosa. A questo punto è bene capire che le scelte che si opereranno in materia di personale e di entrate in un anno, avranno ripercussione due anni dopo, mettendo davvero in crisi i calcoli di previsione sia per i piani triennali dei fabbisogni che per i bilanci pluriennali”.

>> IL TESTO DEL D.P.C.M. PUBBLICATO IERI IN GAZZETTA UFFICIALE.


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