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Emergenza Coronavirus: nella Pubblica Amministrazione almeno il 30% dei dipendenti ancora in smart working
Il programma della "fase 2" nel pubblico impiego: le direttive dell'INAIL sull'uso delle mascherine

Nella Pubblica Amministrazione la ripartenza sarà ancora legata per almeno un terzo delle attività al lavoro a distanza. Ad annunciarlo è il ministro della PA, Fabiana Dadone Così anche nella “fase 2”, quella della ripartenza del Paese nell’emergenza da Coronavirus, quindi dopo il 4 maggio, lo smart working sarà ancora un elemento essenziale del lavoro e dei servizi pubblici, restando comunque la modalità “ordinaria” di organizzazione del lavoro negli uffici pubblici.
“Dobbiamo ora consolidare il grande cambiamento che abbiamo avviato in emergenza. Vanno individuati gli strumenti migliori per garantire che lo smart working rimanga nel tempo un’importante modalità organizzativa, almeno al 30%. Dobbiamo assicurare tutte le tutele e le prerogative del lavoratore assieme alle soluzioni per far sì che il lavoro agile aiuti a erogare migliori servizi ai cittadini”.
Nel frattempo l’INAIL chiede di prevedere “di norma, per tutti i lavoratori che condividono spazi comuni, l’utilizzo di una mascherina chirurgica”.
È infatti online l’elenco dei dispositivi di protezione individuale (Dpi) – occhiali, visiere, semimaschere, indumenti di protezione, guanti e calzari – validati positivamente dall’INAIL, che ha attribuito questa funzione all’Istituto in via straordinaria fino al termine dell‘emergenza Coronavirus, in deroga alle procedure ordinarie.
L’elenco, che sarà periodicamente aggiornato con l’inserimento dei nuovi Dpi validati, per ciascun dispositivo riporta la data di validazione, la tipologia di prodotto, il nominativo del produttore e/o dell’importatore con la regione/nazione di riferimento, e un’immagine, se disponibile. La lista si riferisce esclusivamente ai Dpi validati dall’INAIL sulla base della documentazione trasmessa dal produttore/importatore. La validazione in deroga dell’Istituto riguarda, infatti, soltanto i singoli modelli di Dpi presi in considerazione e non può essere estesa in alcun modo all’intera produzione/importazione di altri dispositivi, anche della stessa serie, da parte delle imprese presenti nell’elenco.
E dal ministero dei Trasporti arrivano le prime indicazioni: per i passeggeri sugli aerei guanti e mascherina per la durata del volo; nel caso dei treni e bus, la possibilità di eliminare il controllo dei biglietti e la vendita a bordo.
Particolare rilievo a questo riguardo assume il documento redatto dall’INAIL contenente le indicazioni sulle misure di contenimento del contagio da nuovo Coronavirus nei luoghi di lavoro nella fase di riapertura delle attività produttive, prevista dal prossimo 4 maggio. Nella prima parte del documento è illustrata una metodologia innovativa di valutazione integrata del rischio che tiene in considerazione il rischio di venire a contatto con fonti di contagio in occasione di lavoro, di prossimità connessa ai processi lavorativi, oltre all’impatto connesso al rischio di aggregazione sociale anche verso “terzi”.
La seconda parte contiene un focus sull’adozione di misure organizzative, di prevenzione e protezione e di lotta all’insorgenza di focolai epidemici, anche in considerazione di quanto già contenuto nel “Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro” stipulato tra Governo e Parti sociali il 14 marzo 2020.
La pubblicazione è stata approvata dal Comitato Tecnico Scientifico istituito presso la Protezione Civile.

>> CONSULTA IL DOCUMENTO FIRMATO DALL’INAIL.


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