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Coronavirus: le risposte della Funzione pubblica su lavoro agile, esenzione dal servizio e congedi
Un supporto istutuzionale per le pubbliche amministrazioni

di GIANLUCA BERTAGNA e SALVATORE CICALA (dal Sole 24 Ore) – In collaborazione con Mimesi s.r.l.

Si arricchisce di una nuova funzionalità la sezione del sito istituzionale del dipartimento della Funzione pubblica dedicata al lavoro agile in tempi di emergenza epidemiologica da Covid-19. In questo nuovo spazio, che ha lo scopo di supportare le pubbliche amministrazioni nell’applicazione delle misure adottate dal Governo per contrastare la diffusione dell’epidemia, sono state raccolte le domande più frequenti in materia di lavoro agile, esenzione dal servizio e congedi. L’intento dello strumento, annuncia la Funzione pubblica, è di favorire l’orientamento nell’uso dei principali istituti vigenti, alla luce della diffusione del lavoro agile e in considerazione della situazione di emergenza che sta vivendo tutto il territorio nazionale. I tecnici di palazzo Vidoni assicurano il continuo aggiornamento delle risposte in relazione all’evolversi del quadro normativo.

Lavoro agile
È legittima la regolamentazione adottata dalle amministrazioni, nell’esercizio dei propri poteri datoriali, con cui si esclude al lavoratore agile il riconoscimento di prestazioni di lavoro straordinario nonché di fruire di permessi orari che comportano la riduzione dell’orario giornaliero di lavoro. Ricordiamo che tali esclusioni sono già previste nella disciplina contrattuale per i lavoratori in telelavoro (articolo 1, comma 5, del contratto del 14 settembre 2000).

Ampliamento dei permessi legge 104/1992
Anche per la Funzione pubblica, così come già chiarito dall’Inps (messaggio n. 1281 del 20 marzo scorso), le 12 giornate di congedo previste dall’articolo 24 del decreto «Cura Italia» sono complessivamente intese e possono, compatibilmente con le esigenze organizzative della amministrazione, essere fruite nei mesi di marzo e aprile. Il dipendente non può essere autorizzato a convertire gli eventuali altri permessi (congedi ordinari, permessi per motivi personali, eccetera), già fruiti prima dell’entrata in vigore della norma in esame, con il congedo in questione. Questi permessi possono essere fruiti anche a ore. Tuttavia, come evidenziano i tecnici di palazzo Vidoni (risposta n. 3), l’utilizzo dei permessi a ore appare in controtendenza rispetto all’obiettivo prioritario di limitare gli spostamenti delle persone fisiche e non funzionale, considerato che il lavoro agile rappresenta, nella fase emergenziale, l’ordinaria modalità di svolgimento della prestazione lavorativa. Pertanto, è auspicabile che le amministrazioni incentivino, quanto più possibile, l’utilizzo dello strumento a giornate.

Congedo parentale straordinario
Il congedo parentale disciplinato dall’articolo 25 del Dl 18/2020 si applica a decorrere dal 5 marzo scorso e sino al termine della sospensione dei servizi educativi per l’infanzia e delle attività didattiche nelle scuole di ogni ordine e grado, che allo stato attuale e sino al prossimo 3 aprile.

Esenzione dal servizio
Con la risposta n. 5 viene chiarito che prima di ricorrere all’istituto dell’esenzione dal servizio previsto dall’articolo 87 del decreto «Cura Italia», occorre verificare che il dipendente non abbia ancora ferie pregresse relative all’anno 2019 o anni precedenti. Ogni amministrazione procede, nell’ambito della propria autonomia organizzativa e senza creare inutili appesantimenti amministrativi, a collocare il dipendente in «esenzione dal lavoro». Il collocamento in «esenzione dal lavoro» costituisce servizio prestato a tutti gli effetti di legge e, pertanto non deve incidere negativamente sulla valutazione individuale del dipendente ai fini dell’erogazione dei premi correlati alla performance. Infine, rileva la Funzione pubblica, in questo delicato momento di emergenza i dirigenti e le figure apicali degli enti svolgono un ruolo primario di coordinamento e direzione, pertanto, appare estremamente difficile, per queste figure, ipotizzare di ricorrere all’esenzione, considerato anche che le relative attività lavorative appaiono in ogni caso compatibili con lo svolgimento in modalità agile.


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