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Concorsi, un numero vicino al codice a barre sul compito viola l'anonimato
Sintesi dell'ordinanza del TAR Pescara n. 40/2020

di DOMENICO CAROLA (dal Sole 24 Ore) – In collaborazione con Mimesi s.r.l.

I giudici del Tar per l’Abruzzo, sezione di Pescara, con l’ordinanza n. 40/2020, hanno sospeso l’efficacia della prova scritta e dell’esito finale del concorso per istruttore di vigilanza indetto dal Comune pronunciandosi in via cautelare sulla violazione dell’anonimato denunciata da alcuni concorrenti. La vicenda Nel maggio del 2018 il Comune aveva bandito un concorso per un posto di istruttore di vigilanza. Alla prova scritta, la Commissione aveva previsto che ciascun compito fosse contrassegnato da un codice a barre e da un codice numerico di massimo 4 cifre che ciascun candidato era chiamato ad apporre. La decisione I giudici amministrativi hanno accolto le doglianze dei ricorrenti in merito alla violazione del principio dell’anonimato confermandoto l’illegittimità del codice numerico. I giudici amministrativi hanno ritenuto che «è come se fosse stato scritto il nome e cognome del candidato o come se si fosse consentito di apporvi un segno di riconoscimento chiaro ed univoco». La motivazione addotta dall’Amministrazione della necessità di usare un codice numerico per il caso di malfunzionamento del sistema informatico è stata ritenuta «irragionevole poiché si sarebbe potuto scegliere un secondo codice informatico a barre QR code o altri sistemi di abbinamento non così facilmente memorizzabili»


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