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Sì ai concorsi. In spazi larghi

di LUIGI CHIARELLO (da ItaliaOggi) – In collaborazione con Mimesi s.r.l.

Soluzioni disinfettanti per il lavaggio delle mani di addetti e visitatori in tutti i locali aperti della pubblica amministrazione al pubblico e nelle strutture sanitarie. Sanificazione straordinaria obbligatoria da parte delle aziende di trasporto di tutti i mezzi adibiti al trasporto pubblico a lunga percorrenza. Stop fi no al 15 marzo 2020 a tutti i viaggi di istruzione, scambio e gemellaggio, a tutte le gite scolastiche. E via libera ai concorsi, ma dietro garanzia che i candidati siano sempre e in ogni fase a distanza di sicurezza l’uno dall’altro, per evitare il contagio (mediante la cosiddetta trasmissione droplet del virus). Sono queste le principali misure obbligatorie contenute in una nuova ordinanza del ministro della salute del 26 febbraio 2020, emanata di concerto con tutti i presidenti delle regioni italiane, recante «ulteriori misure di prevenzione e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19».

Il provvedimento crea una cornice unica per le singole amministrazioni territoriali, così da uniformare gli indirizzi sul territorio nazionale, evitando che contro il coronavirus le regioni possano muoversi con indirizzi differenti e in ordine sparso. Come, del resto, è già avvenuto (si veda ItaliaOggi del 25/2/2020). Accanto a questo, l’ordinanza impone a tutte le scuole, agli atenei e gli uffici della p.a. di esporre il decalogo con le misure di prevenzione anti coronavirus stilate dall’Istituto superiore si sanità e detta regole ulteriori di profilassi per i comuni con casi conclamati e disposizioni per l’isolamento delle persone sotto sorveglianza. Andiamo con ordine.

PROFILASSI. Chiunque sia passato dai comuni italiani della zona rossa o sia tornato in Italia da zone a rischio epidemia deve comunicarlo al proprio medico di base e al pediatra di riferimento. Se una persona chiama il 112 – numero unico d’emergenza per il coronavirus – i suoi dati verranno trasmessi ai servizi di sanità pubblica, territorialmente competenti. Questi dovranno ricontattare al telefono la persona che ha chiamato, per raccogliere informazioni dettagliate e documentate sulle zone in cui ha soggiornato e sul percorso di viaggio effettuato nei precedenti 14 giorni. Quindi, in caso di necessità, dovranno prescrivere al soggetto la permanenza domiciliare mediante isolamento fiduciario, avviare la sorveglianza sanitaria e avvertire il medico di base che lo ha in cura, ai fini dell’eventuale certificazione ai fini INPS. In caso di necessaria assenza da lavoro, i servizi di sanità pubblica invieranno all’Istituto nazionale di previdenza, al datore di lavoro e al medico di base una dichiarazione in cui si attesta che il soggetto è stato posto in quarantena per motivi di sanità pubblica, specificando la data di inizio e fine del periodo. La persona posta sotto sorveglianza dovrà monitorare la temperatura corporea due volte al giorno (mattina e sera); in più verrà informata, assieme ai suoi conviventi, dei sintomi del virus. Mentre si trova in quarantena, il soggetto dovrà stare in isolamento per 14 giorni, non dovrà avere contatti sociali, né spostarsi. E in caso di comparsa dei sintomi dovrà avvertire immediatamente il medico, indossare la mascherina chirurgica e allontanarsi dagli altri conviventi, chiudendosi in una stanza naturalmente ventilata in attesa di essere trasferito in ospedale. Alle forze dell’ordine, a quel punto, toccherà vegliare che la quarantena sia rispettata. L’ordinanza del ministero della salute sarà valida fino a nuovo provvedimento.


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