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Dal cuneo 62 euro agli statali

di FRANCESCO CERISANO (da ItaliaOggi) – In collaborazione con Mimesi s.r.l.

 

Ieri il ministro della funzione pubblica, Fabiana Dadone, ha avviato l’interlocuzione sul memorandum d’intesa, raccogliendo l’apertura di Cgil, Cisl e Uil su un confronto tecnico che non può non partire dalle risorse stanziate dal governo per i rinnovi contrattuali (3,4 miliardi a regime), ma anche dalle misure a favore del pubblico impiego contenute nella Manovra e nel decreto Milleproroghe (dall’ampliamento delle finestre temporali per le stabilizzazioni alla nuova disciplina delle graduatorie, dall’aumento delle progressioni verticali al superamento del limite del turnover al 100% fino allo snellimento delle procedure concorsuali).

Per gli statali potrebbero poi arrivare presto ulteriori risorse dal taglio del cuneo fiscale. Secondo la Funzione pubblica, il beneficio medio a regime per i 2 milioni e mezzo di dipendenti contrattualizzati ARAN ammonterebbe a 62,2 euro al mese per 13 mensilità. Un’ulteriore iniezione di liquidità nelle buste paga dei dipendenti pubblici che, tuttavia, fanno sapere da palazzo Vidoni, non è stata posta al tavolo sul memorandum come tema alternativo alla contrattazione, ma «segnala semplicemente la grande attenzione del governo al lavoro nel suo complesso quale fattore produttivo».

I sindacati, dal canto loro, continuano a chiedere più risorse sui contratti e per il momento, pur apprezzando l’apertura al confronto del ministro Dadone, sospendono il giudizio. «Il Mef, rappresentato dal viceministro Laura Castelli e dal sottosegretario Pier Paolo Baretta, non ha assunto impegni, non potendo andare oltre il dato dell’interlocuzione che porterà alla stesura del Def», hanno osservato i segretari generali di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, Serena Sorrentino, Maurizio Petriccioli e Michelangelo Librandi. Il vicesegretario della Cgs (Confederazione generale sindacale) e segretario Nursind, Andrea Bottega, ha invece posto l’attenzione sulla necessità di una «maggiore valorizzazione della contrattazione di secondo livello e sulla disparità nell’esigibilità dei diritti».


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