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Buoni pasto, la grande abbuffata
Le big del settore affilano le armi.
Offerte entro il 20 dicembre
Gara da 910 milioni per nutrire i dipendenti pubblici

Fonte: Italia Oggi

Con una cifra del genere, 910 milioni di euro più Iva si potrebbe organizzare una mangiata collettiva che farebbe impallidire Ugo Tognazzi, uno dei protagonisti della Grande abbuffata di Marco Ferreri.
Ma per la Consip, la società controllata dal ministero dell’Economia che si occupa della spesa della pubblica amministrazione per beni e servizi, quasi 1.800 miliardi di vecchie lire sono quanto basta per sfamare i milioni di dipendenti della macchina statale.
Attraverso lo strumento dei buoni pasto sostitutivi dei servizi di mensa, come dice il bando di gara pubblicato ieri.
«È indetta una gara a procedura aperta per il servizio sostitutivo di mensa mediante buoni pasto cartacei di qualsiasi valore nominale e e dei servizi connessi in favore delle amministrazioni publiche», si legge nell’annuncio di gara.
«L’importo totale è di 910.000.000,00 di euro».
Con una somma del genere in palio, c’è da scommettere, le big del settore riunite nella Anseb-Fipe aderente a Confcommercio e le altre aziende che fanno capo alla Aieb-Confesercenbti si getteranno a capofitto nel piatto.
A cominciare da Edenred, (quotata a Parigi, nel 2011 ha emesso 15,2 miliardi di euro in buoni pasto), BuonChef (marchio di RistoChef di Milano, 70.000 esercizi affiliati in Italia); Ristomat (divisione di Compass Group Italia che a sua volta fa capo a Mediobanca); Sodexo (gruppo francese di servizi per aziende con un giro d’affari di oltre 16 miliardi di euro ad agosto del 2011) e Day Ristoservice servizi Buoni Pasto (società bolognese con un fatturato di oltre 442 milioni di euro al 2010, nata nel 1987 dall’alleanza tra il Gruppo Camst e il gruppo francese Chèque Déjeuner); e Bluticket, divisione buoni pasto del gruppo CirFood della galassia delle cooperative emiliane.
È comunque curioso che il bando parli di buoni di qualsiasi valore nominale, quando con la spending review il governo ha stabilito che dal primo ottobre scorso «il valore dei buoni pasto attribuiti al personale, anche di qualifica dirigenziale, delle amministrazioni pubbliche, nonché le autorità indipendenti inclusa la Commissione nazionale per le società e la borsa (Consob) non può superare il valore nominale di 7,00 euro».
Una disposizione tassativa, tanto che nel provvedimento si legge: «Eventuali disposizioni normative e contrattuali più favorevoli cessano di avere applicazione a decorrere dal 1° ottobre 2012.
I contratti stipulati dalle amministrazioni per l’approvvigionamento dei buoni pasto attribuiti al personale sono adeguati alla presente disposizione, anche eventualmente prorogandone la durata e fermo restando l’importo contrattuale complessivo previsto».
A rendere ancora più rigida la legislazione introdotta con il decreto sulla spending review è l’obbligo per «le università statali di riconoscere il buono pasto esclusivamente al personale contrattualizzato».
La gara, comunque, è stata bandita.
E per presentare le offerte alla Consip c’è tempo fino alle 16 del prossimo 20 dicembre.


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