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Eppure i contratti a tempo restano fuori dal tavolo Aran

Fonte: Italia Oggi

E mentre i precari combattono nei Tribunali per tentare di essere risarciti per le mancate immissioni in ruolo, all’Aran prosegue la contrattazione per la stipula dell’accordo quadro sui contratti a termine nelle pubbliche amministrazioni. Accordo dal quale il governo ha deciso di lasciare fuori la scuola. Il 28 febbraio scorso c’è stato un contro tra le confederazioni e i rappresentanti dell’agenzia. E il problema è stato posto. Ma secondo quanto risulta a Italia Oggi non vi sarebbe la volontà politica di modificare l’atto di indirizzo firmato dal ministro della funzione pubblica, Filippo Patroni Griffi. Eppure di problemi da risolvere ve ne sarebbero. Tanto più che il rapporto di lavoro a tempo determinato è riserva di contratto. E cioè dovrebbe essere interamente regolato dalla contrattazione collettiva. Mentre in realtà a farla da padrone è un regolamento ministeriale: il decreto 131/2007. Che avrebbe titolo ad esistere solo per gli aspetti riguardano il procedimento amministrativo che porta ad individuare gli aventi titolo a ricevere la proposta di assunzione. Dopo di che, dall’accettazione in poi, tutti gli aspetti del rapporto dovrebbero essere regolati contrattualmente. E poi c’è la faccenda delle «nomine fino all’avente diritto». Una sorta di ibrido normativo, che riporta in vita le nomine sebbene il comparto si stato contrattualizzato dal 1993. Oltre tutto questo particolare istituto è stato già censurato dalla Corte di Cassazione. Ma tant’è.


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