Semplificazioni, svolta in 100 giorni

Fonte: Il Sole 24 Ore

Il Governo che uscirà dalle urne del 24 e 25 febbraio non avrà difficoltà ad aprire la sua azione con una nuova serie di tagli alla burocrazia.
Ad attenderlo ci sono infatti provvedimenti “chiavi in mano” e frutto di una lunga istruttoria fatta dall’Unità per la semplificazione di palazzo Vidoni con le associazioni d’impresa, le Regioni e gli enti locali che potrebbero comodamente essere adottati in uno dei classici decreti dei primi cento giorni.

Stiamo parlando della riduzione degli adempimenti formali che gravano sulle imprese in materia di sicurezza sul lavoro contenute nel disegno di legge presentato alla Camera dal ministro Filippo Patroni Griffi il 16 ottobre scorso.
Seguendo lo slogan «meno carta, più sicurezza», quelle misure possono ridurre in modo significativo un onere valutato in 4,6 miliardi e aggiungersi alle tante altre semplificazioni amministrative già entrate a regìme e che, andando ben oltre gli obblighi europei, faranno risparmiare 8,1 miliardi l’anno alle Pmi su un carico di oneri percepiti in termini di obblighi di informazione e comunicazione alla Pa che supera i 26 miliardi.
Altra misura facile e senza costi da adottare per decreto prevede l’acquisizione d’ufficio del Durc (Documento unico di regolarità contributiva) da parte delle amministrazioni per le imprese che partecipano a gare o contratti di fornitura.
La durata del Durc salirebbe a 180 giorni dalla data di emissione e non verrebbe più richiesto per ogni singolo contratto, restando valido per tutte le stazioni appaltanti e gli enti aggiudicatori.
Il Ddl contiene un’altra serie di misure di semplificazione delle procedure che regolano l’attività edile e le autorizzazioni ambientali che, pure, possono essere subito adottate e che rispettano in pieno gli standard comunitari garantendo tempi certi per la chiusura di procedure anche complesse.
Ma il futuro ministro della Pa e delle semplificazioni, ammesso che le due deleghe restino associate come lo sono ora, non avrà facile gioco solo sul fronte legislativo.
Lo aspetta una fase di attuazione importante (e anche più determinante rispetto al varo delle norme) che riguarda il debutto dell’autorizzazione unica ambientale (Aua) per le piccole imprese, un Dpr che il Governo uscente ha varato il 14 settembre scorso e che, dopo aver superato le istruttorie di rito, il 20 dicembre ha incassato il via libera della Commissione Ambiente di palazzo Madama e che potrà essere adottato entro fine mese.
Al giro di boa decisivo dell’implementazione ci sono poi le nuove misure di coordinamento dei controlli sulle imprese.
Si tratta di un documento leggero, redatto con lo stile dei provvedimenti comunitari di regolazione al termine di un costruttivo confronto con le associazioni d’impresa, l’Anci e le regioni capofila di questo cantiere di riforma, vale a dire l’Emilia Romagna, la Lombardia e le Marche.
Le linee guida contengono i principi base cui le amministrazioni territoriali dovranno uniformare le proprie attività di controllo in tutti gli ambiti oggetto di regolamentazione ad esclusione delle leggi fiscali, finanziarie, di salute e di sicurezza sul lavoro.
I futuri controlli dovranno essere più coordinati, prevedibili e proporzionali alla dimensione e al rischio dell’attività svolta.
Sono previsti, anche, meccanismi di incentivazione o disincentivazione basati sulla pubblicità dei risultati finali delle verifiche, con il rilascio di “certificati di ottemperanza” o “bollini” di buona pratica che gli imprenditori più virtuosi potranno vantare sul mercato sapendo che non dovranno subire nuove verifiche dopo poco tempo.
A fine mese, quando il ministro presenterà un quadro complessivo delle misure di semplificazione attuate, ci sarà anche una stima degli oneri derivanti da queste attività di controllo che, stando a prime analisi su campioni d’impresa, non sarebbero inferiori ai 400-500 milioni l’anno.
Sempre sul fronte dell’attuazione entrano in vigore la nuova banca dati per i contratti e gli appalti e i due decreti taglia oneri, che introducono, tra le altre cose, il criterio della quantificazione del costo delle procedure al fine di compensarne l’introduzione di nuove con la cancellazione di adempimenti vecchi e ripetitivi.
Su questo settore di policy a costo zero è essenziale, oltre alla cura delle fasi attuative, l’informazione costante a cittadini e imprese sulle semplificazioni adottate, un lavoro senza il quale molte delle riforme resterebbero altrimenti solo scritte sulla carta.

LE MISURE ADOTTATE

Le misure di semplificazione adottate fino a oggi hanno consentito un risparmio sugli oneri per le imprese stimato di 8,14 miliardi, il 31,3% del totale pari a 26 miliardi

LE NORME DEL DDL

Il taglio agli oneri per le imprese connessi agli adempimenti formali in materia di sicurezza sul lavoro consentirebbe di ridurre almeno in parte oneri oggi valutati in circa 4 miliardi l’anno

IL NUOVO DURC

Una misura senza costi da adottare per Dl è l’acquisizione d’ufficio del Documento unico
di regolarità contributiva da parte delle Pa per le imprese nelle gare o contratti di fornitura

AUA AL TRAGUARDO

A fine gennaio dovrebbe arrivare il decreto sull’autorizzazione unica ambientale per le Pmi, in attuazione del semplifica-Italia.
Risparmi stimati per 1,3 miliardi

CONTROLLI

Le linee guida concordate tra ministero della Pa, Regioni ed enti locali per semplificare il sistema dei controlli sulle imprese sono a un passo dal traguardo, dopo mesi e mesi di istruttoria

IL TARIFFARIO

Pronto il decreto sul taglio degli oneri amministrativi per imprese e cittadini.
Una sorta di tariffario che permette di quantificare quanto quegli adempimenti costano a chi deve rispettarli

LA PAROLA CHIAVE

Durc

Il documento unico di regolarità contributiva è un certificato che attesta la regolarità di un’impresa nei pagamenti e negli adempimenti previdenziali, assistenziali e assicurativi dei propri dipendenti, e in tutti gli altri obblighi previsti dalla legge riferiti all’intera situazione aziendale.
Attualmente ha validità trimestrale ed è necessario per partecipare agli appalti pubblici

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