Richiamo in servizio del dipendente comunale in ferie e sanzione disciplinare

di R. Squeglia (www.ilpersonale.it 13/12/2013)

Quando il dipendente pubblico (nella specie, dipendente comunale) è in ferie, può l’amministrazione esigerne il rientro adducendo motivi di servizio? Questo il quesito cui offre convincente risposta la pronuncia della S.C. di Cassazione, sezione lavoro, n. 27057 del 3 dicembre 2013, qui segnalata, con la quale si è posto il problema della legittimità del licenziamento disciplinare irrogato a carico di un dipendente comunale al quale, dopo l’autorizzazione a fruire di un periodo feriale, era stato imposto di rientrare in servizio.
Tale richiesta, formulata tramite due ordini cui il dipendente non aveva adempiuto, veniva seguita dalla formale instaurazione di procedimento disciplinare per assenza arbitraria. L’amministrazione riteneva infatti che il dipendente fosse tenuto, da una precisa norma del contratto collettivo, ad essere reperibile, ed il fatto che non vi avesse provveduto rendeva automaticamente conosciute tutte le comunicazioni inviategli al domicilio inizialmente dichiarato, benché non ritirate. Il datore di lavoro, secondo l’amministrazione, manteneva infatti sempre il potere di revocare le ferie già concesse e il non aver adempiuto all’obbligo di presentarsi al lavoro rendeva illegittima la condotta contestata. All’esito della definizione del procedimento, veniva irrogata la sanzione espulsiva.

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